Senegal. Rinviata la data delle elezioni

di Alberto Galvi

Il presidente senegalese Sall ha firmato un decreto che abolisce un provvedimento del novembre 2023 che aveva fissato la data delle elezioni. Sall ha così rinviato le elezioni presidenziali previste per il 25 febbraio. È la prima volta che il Senegal ritarda il voto presidenziale dall’indipendenza dalla Francia nel 1960. L’annuncio arriva mentre i parlamentari indagano su due giudici del Consiglio costituzionale la cui integrità nel processo elettorale è stata messa in dubbio.
Il mese scorso il Consiglio costituzionale ha approvato 20 candidati, ma ha squalificato dozzine di altri dalla corsa, tra cui i leader dell’opposizione Ousmane Sonko e Karim Wade. Sall aveva più volte affermato che avrebbe ceduto il potere all’inizio di aprile al vincitore del voto. Dopo aver annunciato che non si sarebbe candidato per un terzo mandato alla presidenza, Sall ha designato il primo ministro Amadou Ba del suo partito come suo potenziale successore.
Il Parlamento senegalese ha approvato una commissione d’inchiesta sul funzionamento del Consiglio costituzionale, l’organismo che definisce la lista dei candidati e annuncia il vincitore delle elezioni. Molti parlamentari del partito presidenziale hanno inaspettatamente votato a favore dell’inchiesta, alimentando la speculazione che potrebbero cercare di ritardare un voto che temono di perdere.
L’inchiesta è stata lanciata dal candidato squalificato Wade, che ha accusato due dei sette membri del Consiglio costituzionale di avere legami con aspiranti presidenziali, tra cui il primo ministro Amadou Ba, appoggiato dal presidente uscente.
Intanto l’influente Lega degli Imam e dei Predicatori del Senegal ha messo in guardia dai pericoli del rinvio e ha fatto appello direttamente al presidente Sall affinché adotti misure per evitare di alimentare l’instabilità. Gli elettori senegalesi dovranno scegliere un successore del presidente Sall, che non aspira a un terzo mandato.
Per la prima volta nella storia del Senegal, il presidente in carica non è presente al ballottaggio. Il suo successore scelto con cura, il primo ministro Amadou Ba, è tra i 20 candidati autorizzati a candidarsi dal Consiglio costituzionale.