Sierra Leone. Elezioni generali: la vera sfida per il prossimo presidente sarà la questione economica

Sei>di Alberto Galvi –

Alle elezioni generali in Sierra Leone del prossimo 24 giugno si prevede che voteranno circa 3,4 milioni di aventi diritto. Il presidente in carica Julius Maada Bio sta cercando un secondo e ultimo mandato. Se nessun candidato otterrà il 55 per cento dei voti, i primi due andranno al ballottaggio due settimane dopo l’annuncio del risultato del primo turno.
Gli elettori sceglieranno anche membri del Parlamento e consiglieri locali di tutta la Sierra Leone, che sta vivendo una massiccia disoccupazione, alti livelli di inflazione e una moneta in deprezzamento. Questa è la quinta elezione presidenziale dalla fine di una guerra civile del 1991-2002, in cui più di 50mila persone sono state uccise, centinaia mutilate e centinaia di migliaia sfollate. Da allora la Sierra Leone ha assistito a due trasferimenti pacifici di potere, dal partito al governo a quello di opposizione.
Quasi il 60 per cento degli oltre sette milioni di abitanti della Sierra Leone si trova ad affrontare la povertà e un alto livello di disoccupazione giovanile. Molteplici proteste antigovernative, con scontri anche mortali, hanno scosso il paese.
Dei 13 candidati alla corsa presidenziale, Bio è visto come il favorito. Il suo più grande sfidante è Samura Kamara, del principale partito di opposizione APC (All People’s Congress), che ha perso di poco contro Bio nelle ultime elezioni del 2018.
Durante la campagna elettorale il partito di Kamara ha criticato la gestione dell’economia da parte di Bio e l’aumento dei prezzi. Il partito al governo ha attribuito i problemi economici a fattori esterni come la guerra in Ucraina e la pandemia da Covid-19.