Siria. al-Assad, ‘per Ginevra 2 non è possibile novembre: ancora molte questioni sul tavolo’

di Ehsan Soltani

al-assad grandeAnche per il presidente siriano Bashar al-Assad, come per le opposizioni siriane rappresentate da Jeorge Sabra, è prematura la data del 23 novembre per realizzare il cosiddetto “Ginevra 2”, ovvero la conferenza di pace per la Siria, voluta da Stati Uniti e Russia, più volte procrastinata.
“Al momento non vi sono le condizioni per quella data – ha spiegato al-Assad alla tv al-Mayadeen – in quanto molte questioni sono ancora sul tavolo”.
La data del 23 novembre è stata caldeggiata da diverse cancellerie internazionali, anche perché la conta dei morti dall’inizio del conflitto ha superato le 115mila unità ed è in corso un’emergenza umanitaria di proporzioni colossali; tuttavia anche il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, ha affermato che “Circola già la data del 23 e 24 novembre, ma ci sono prima una serie di incontri e riunioni per far riuscire la conferenza”.
All’ipotesi di una ricandidatura di al-Assad, quando scadrà nel 2014 il mandato presidenziale, ha risposto in modo fermo il Segretario di Stato Usa John Kerry, il quale ha affermato in occasione di un incontro con una delegazione della Lega Araba che “Se pensa di risolvere i problemi correndo per una rielezione, gli dico che questa guerra prosegue proprio perché lui è in quel posto”.
In realtà al-Assad non ha detto nulla di nuovo: ha infatti dichiarato ad un giornalista che le chiedeva se avrebbe avuto intenzione di ricandidarsi che “La mia risposta dipende da due fattori. Il primo è personale e riguarda un mio desiderio, il secondo risiede nella volontà del popolo. Riguardo al primo punto, non vedo alcuna ragione per non dover competere nelle prossime elezioni”. Aveva infatti espresso lo stesso concetto il 29 settembre nell’intervista di Monica Maggioni per RaiNews24.