SIRIA. Attivisti, ‘ucciso padre dall’Oglio’; assassinato due ore dopo il rapimento

di Giacomo Dolzani –

dall'Oglio_paoloSecondo la testimonianza rilasciata da Abu Ibrahim al-Raqqawi, attivista dell’organizzazione umanitaria siriana “Raqqa is being slaughtered silently” (Raqqa viene sgozzata in silenzio), al sito “Tahrir Syria”, Paolo dall’Oglio, il padre gesuita romano, fondatore della comunità Mar Musa, situata nel deserto della Siria, sarebbe stato ucciso solo due ore dopo il suo rapimento, avvenuto il 27 luglio 2013 ad opera dei miliziani del gruppo terrorista “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” (Isil).
A rivelarlo ad al-Raqqawi sarebbe stato uno jihadista membro dell’Isil che, secondo il sito, “ha parlato solo ora per paura di possibili ritorsioni”.
Stando al racconto, dall’Oglio, dopo una manifestazione di estremisti islamici di fronte alla chiesa dei Martiri, ad al-Raqqa, città di 200mila abitanti nel nord della Siria, si sarebbe recato per tre giorni consecutivi al quartier generale degli jihadisti, chiedendo un incontro che i dirigenti hanno però sempre rifiutato; alla sua terza visita ad aspettarlo all’entrata c’era il saudita Kassab al-Jazrawi, uno dei capi regionali dell’organizzazione, che si rivolse al religioso in maniera brusca: “ti diciamo da tre giorni che non ti vogliamo incontrare, perché non te ne vai?”, ponendolo successivamente agli arresti e rinchiudendolo in una cella.
Per un diverbio scoppiato poco dopo tra dall’Oglio e le guardie, le quali lo schernivano chiamandolo infedele, lo stesso Kassab portò il gesuita nella zona dove si trovava il tribunale islamico, uccidendolo pochi minuti dopo e ordinando in seguito che il suo cadavere venisse nascosto in una fossa nei pressi di al-Raqqa.
Sempre secondo la testimonianza dell’attivista, quando l’emiro di Raqqa, Abu Luqman, venne a conoscenza dell’accaduto si infuriò con Kassab ed i suoi collaboratori, ordinando di tenere nascosta la cosa e di non farne parola con nessuno, decisione questa che contribuì a mantenere per quasi un anno l’alone di mistero sulla sorte del religioso.
Già due settimane dopo l’accaduto l’ong londinese “Osservatorio Siriano per i Diritti Umani”, la quale si occupa di rendere noti i crimini che si stanno compiendo nel paese, aveva diramato un comunicato secondo il quale padre dall’Oglio era già stato ucciso, ma la carenza di prove e notizie ha però alimentato la speranza che invece fosse ancora vivo, possibilità ventilata anche dal Vaticano nei mesi successivi al rapimento.