Siria. I “ribelli” sparano sui civili che lasciano Aleppo. Prorogata di 24 ore la tregua

di Guido Keller

Siria Aleppo cannone qaedistiRegge con difficoltà la breve tregua indetta da russi e siriani su Aleppo, con scontri di minore entità che si sono verificati un po’ ovunque. A sparare sono ora i cecchini di entrambe le parti, con uno scambio reciproco di accuse su cui abbia iniziato per primo.
Gli abitanti della parte orientale della città, sottoposti ormai da diversi giorni a incessanti bombardamenti, hanno denunciato che i qaedisti di Jabat Fath al-Sham, ex Jabat al-Nusra, hanno minacciato di sparare ai civili che intendono approfittare dei sei corridoi umanitari messi loro a disposizione dai russi: è palese che i johadisti, le cui posizioni sono tra le case e le strutture pubbliche della città (ospedali compresi) stiano usando i 250mila abitanti come scudi umani.
La tregua prevede anche due corridoi per l’uscita dalla città dei combattenti, i quali dovrebbero essere sorvegliati nella loro ritirata verso la provincia di Idlib, controllata dai ribelli, ma al momento ancora non si hanno notizie di persone che li abbiano percorsi. Cittadini in fuga verso la parte occidentale di Aleppo, controllata dai regolari, hanno riferito di cecchini fra i ribelli che sparano su chi tenta di allontanarsi, per cui al momento gli otto corridoi restano deserti, come pure gli autobus e le ambulanze messe a disposizione epr l’evacuazione dei civili e dei feriti.
Il ministro della difesa russo, Sergei Shoigu, ha tuttavia comunicato la proroga della tregua di altre 24 ore, probabilmente per rispondere alla comunità internazionale circa le critiche sulla brevità della sospensione unilaterale delle ostilità, come pure per poter dimostrare un domani che ogni possibilità è stata data: “”Per ordine del Comandante supremo delle forze armate russe, Vladimir Putin, è stata decisa una tregua per altre 24 ore per Aleppo”, ha detto Shoigu.