Siria. La Turchia annuncia la fine dell’operazione “Scudo dell’Eufrate”

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Poco prima di incontrare il segretario di Stato Usa Rex Tillerson, il premier turco Binali Yıldırım ha annunciato la fine della missione Scudo dell’Eufrate, cioè di contenimento dell’espansione dei curdi dell’Ypg ad ovest del fiume.
L’orazione è stata lanciata lo scorso 24 agosto ed ha permesso ai militari turchi e ai miliziani loro alleati, in particolare i turcomanni, di prendere il controllo di Jarabulus, di al-Bab e di 2mila chilometri quadrati di territorio siriano.
Obiettivo mancato è stata la presa di Manbij (Bambice), conquistata all’Isis dai curdi e che rappresenta una posizione strategica insieme a Tabqa per compiere l’offensiva sulla capitale dello Stato Islamico, Raqqa.
I curdi, ritenuti dal governo di Ankara la versione siriana del Pkk e quindi “terroristi”, sono stati in realtà il primo e il più efficace baluardo contro l’Isis, si pensi alla battaglia di Kobane, e per questo sono sostenuti dalla coalizione internazionale a guida Usa. E proprio anche per la conquista di Raqqa gli Usa avrebbero intenzione di affidarsi alle milizie curde.
Già i curdo-siriani si sono costituiti un una sorta di autonomia, ma il loro obiettivo, avversato dalla Turchia, è quello di arrivare ad una regione autonoma sul modello del Kurdistan irq.