SIRIA. Marcia indietro di al-Assad, ‘no a ritiro truppe’

Ansa, 8 apr 12 –

Bashar al-Assad, il presidente siriano, fa marcia indietro e dice ”no” al ritiro delle truppe governative, a meno di ottenere garanzie scritte da parte dell’opposizione. Il dietrofront della Siria fa infuriare Kofi Annan, l’inviato speciale dell’Onu e della Lega Araba, mentre le violenze incessanti fanno almeno 31 morti, tra cui dodici civili. Oggi, gli arresti sono stati oltre 200, e complessivamente, secondo l’opposizione, le vittime sono circa mille in una settimana, la maggior parte dei quali civili. “Affermare che la Siria richiamerà i soldati il 10 aprile non è corretto”, dice Damasco, perchè ”Kofi Annan non ha ancora presentato garanzie sullo stop alle violenze da parte di gruppi terroristici armati”. Il colonnello Qassem Saad al-Din, uno dei portavoce dell’Esercito libero siriano in Siria, spiega dal canto suo che l’opposizione siriana ha l’intenzione di rispettare il cessate il fuoco richiesto dall’Onu, anche se le forze governative non lo faranno. Ma se le forze siriane “spareranno, prenderemo di nuovo le armi e risponderemo”. L’accordo raggiunto tra la Siria e l’ex segretario generale dell’Onu prevede l’inizio del ritiro delle truppe entro il 10 aprile, con un cessate il fuoco da raggiungere entro 48 ore, al più tardi il 12 aprile. Da Ginevra, Annan ha affermato che “l’escalation di violenze che si registrano in Siria è inaccettabile”, dicendosi “scioccato”. Secondo l’inviato speciale, sono state violate le garanzie che gli erano state date. Per tali ragioni, Annan ha invitato Damasco a mantenere le promesse di porre fine al bagno di sangue. Intanto, le forze siriane di Assad non si fermano. Oggi hanno hanno bombardato la provincia di Idlib, vicino al confine con la Turchia, provocando decine tra morti e feriti.