SIRIA. Nuovi scontri fra curdi e jihadisti, in quello che è il ‘terzo fronte’

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siria ribelli 2Nuovi scontri in Siria fra i curdi del nord, partecipi della sollevazione contro il regime di Bashar al-Assad, e quello che è ormai il “terzo fronte”, formato dai gruppi jihadisti e legati ad al-Qaeda, per lo più formati da combattenti provenienti da fuori, come i tunisini addestrati da Ansar al-Sharia in Libia, i Sauditi, i Ceceni e via dicendo.
E’ infatti di almeno 41 morti il bilancio di nuovi combattimenti nella provincia di al-Hasakeh, nella parte nord-orientale della Siria, e a scontrarsi con i curdi sono stati i guerriglieri dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante e quelli del Fronte al-Nusra.
Già in agosto gli jihadisti sono entrati in conflitto con i curdi per cercare di strappare loro il controllo dei check-point a nord del paese, ma sono sempre più gli scontri armati anche con l’Esercito libero siriano.
A sostenere economicamente gli jihadisti legati ad al-Qaeda, l’Iraq, in quella che è una guerra economico-politica con l’Arabia Saudita.
Il 13 ottobre scorso negli scontri fra l’Els e gli jihadisti sono morte 50 persone, mentre il 12 luglio alcuni guerriglieri del gruppo qaedista dello “Stato islamico dell’Iraq e del Levante” hanno ucciso nei pressi di Laodicea (Lattakia) un alto comandante dell’Esercito libero siriano, Kamal Hamami.
Il 25 settembre diversi gruppi dell’opposizione armata dal regime di Bashar al-Assad che si riconoscono nella jihad hanno diramato un comunicato congiunto con il quale si rifiutano di riconoscere “ogni forma di opposizione costruita all’estero, inclusa la cosiddetta Coalizione nazionale o governo transitorio”, al momento guidato da George Sabra.