SIRIA. Scontri fra jihadisti e insorti: 3.300 morti a gennaio

Notizie Geopolitiche –

al-nusraSempre più accesi gli scontri fra gli jihadisti legati ad al-Qaeda, le cui sigle principali sono il Fronte al-Nusra e l’Isil (Stato islamico dell’Iraq e del Levante), e gli insorti: a comunicarlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra e vicino alle opposizioni, dal quale si apprende che i morti per gli scontri fra i due macro-gruppi sarebbero 3.300 nel solo mese di gennaio.
La prima avvisaglia delle tensioni nel fronte anti al-Assad risale al 12 luglio, quando i guerriglieri dell’Isil avevano assassinato nei pressi di Laodicea (Lattakia) un alto comandante dell’Esercito libero siriano, Kamal Hamami; poco dopo a Qassem Saadeddine, portavoce dell’Els, era arrivata una telefonata in cui si minacciava la morte “di tutti quelli del Consiglio supremo militare”.
Il 25 settembre scorso diversi gruppi di jihadisti avevano diramato un comunicato congiunto con il quale facevano sapere il loro rifiuto di riconoscere “ogni forma di opposizione costruita all’estero, inclusa la cosiddetta Coalizione nazionale o governo transitorio”, guidato da George Sabra.
In più occasioni sono arrivate da parte della popolazione testimonianze di violenze e persino di eccidi commessi dagli jihadisti, di luoghi di culto profanati e di sequestri di religiosi, come nel caso delle 12 suore cristiane sequestrate a Maalula lo scorso 2 dicembre.
Anche la Turchia si è vista in passato costretta a chiudere alcuni valichi di confine, per la precisione quelli di Bab al-Hawa e di Bab al Salameh, dopo la presa da parte dei qaedisti della cittadina settentrionale di Azaz, combattendo contro i curdi del nord e l’Esercito libero siriano.
I gruppi degli jihadisti sono per lo più composti da stranieri, specialmente provenienti dal Nordafrica, dalla Penisola Arabica e dai paesi caucasici islamici, come la Cecenia e il Kazakistan; sono finanziati in particolare dal Qatar.
Nonostante sia l’Isil che il Jabat al-Nusra si riconoscano in al-Qaeda, stanti sconfessati dall’erede di Bin Laden, al-Zawahiri, lo scorso 8 novembre.