SIRIA. Wsj, ‘La Siria sta spostando l’arsenale di armi chimiche’

Adnkronos/Aki, 13 lug 12 –

La Siria ha iniziato a spostare parte del suo vasto arsenale di armi chimiche dai siti di stoccaggio. Il Wall Street Journal, che cita funzionari americani, rilancia l’allarme sulle armi chimiche in possesso del regime di Bashar al-Assad, tra cui ci sarebbero riserve di sarin, gas mostarda e cianuro. Gli americani sono particolarmente preoccupati per le riserve di sarin, terribile gas nervino, anche se il governo siriano ha negato di aver spostato l’arsenale, parlando di notizie ”ridicole e false”. Sulla strategia di Damasco, a piu’ di un anno dall’inizio della crisi siriana, gli esperti sono divisi. Alcuni funzionari Usa temono che la Siria voglia usare armi chimiche contro ribelli e civili, mentre altri pensano che Assad voglia solo mettere al sicuro l’arsenale. ”Il regime ha un piano per una pulizia etnica – ha detto un funzionario americano – Per questo non esiste una soluzione diplomatica”. Secondo i leader delle opposizioni al regime di Assad, aumentano di giorno in giorno i segnali che indicano che Damasco sta tentando di procedere con una ‘pulizia etnica’ in zone strategiche come quelle di Hama e Homs, nel tentativo di ‘liberare’ una porzione di territorio per gli alawiti. E’ delle ultime ore la notizia di quello che gli attivisti definiscono un ‘massacro’: nel villaggio di Tremseh, nella provincia di Hama, le forze governative avrebbero ucciso 200 persone. Per Qassim Saadaldin, portavoce della leadership militare dei ribelli a Homs, le informazioni d’intelligence in possesso degli insorti confermano che Assad e’ pronto a usare armi chimiche o biologiche. ”Se Assad dovesse percepire che il suo potere e’ in pericolo – ha detto – sarebbe pronto a usare queste armi”. Le opposizioni siriane hanno gia’ denunciato il ritrovamento da parte dei ribelli di equipaggiamenti in dotazione ai militari siriani che potrebbero servire come protezione da attacchi con armi chimiche.
”Se crediamo che il regime di Assad e i suoi piu’ stretti alleati considerino (la crisi, ndr) una battaglia per la sopravvivenza, dobbiamo immaginare che a un certo punto possano usare armi chimiche contro la popolazione”, ha commentato Joseph Holliday, ex ufficiale dell’intelligence militare e analista dell’Istituto di studi militari. Altri ancora ritengono che il regime voglia solo complicare gli sforzi delle potenze occidentali che tentano di tracciare il materiale. E c’e’ anche chi pensa che il presidente siriano non intenda ricorrere alle armi chimiche, ma possa aver deciso di spostarle per fingere un attacco. L’uso di armi chimiche da parte del regime di Assad ”potrebbe costituire un precedente di uso di armi di distruzione di massa sotto i nostri occhi”, ha commentato un funzionario Usa interpellato dal giornale. ”E questo – ha aggiunto – e’ assolutamente pericoloso per la nostra sicurezza nazionale”. Anche per questo, gli Usa avrebbero avuto colloqui con i vertici militari della Giordania, per definire un piano che metta al sicuro l’arsenale siriano in caso di caduta del regime di Assad. Le ultime informazioni d’intelligence, secondo le fonti del Wall Street Journal, potrebbero sia rafforzare l’impegno della comunita’ internazionale per accelerare la transizione in Siria, sia – al contrario – incrementare i timori per un intervento contro un esercito dotato di armi di distruzione di massa. Inoltre, pesa il ‘precedente iracheno’, quando si decise di attaccare il Paese dell’allora rais Saddam Hussein sulla base di informazioni d’intelligence, poi rivelatesi infondate, che parlavano della presenza di armi di distruzione di massa.