SOMALIA. Nuovo attentato al-Shaaab contro hotel: 13 morti. Gentiloni, ‘non otterranno nulla’

Notizie Geopolitiche –

mogadiscio hotel sahafiMiliziani del gruppo jihadista degli al-Shabaab hanno compiuto un attentato presso l’hotel Sahafi di Mogadiscio uccidendo almeno 13 persone, tra le quali parlamentari e militari. Come ha riferito una fonte della sicurezza, verso le 5.30 locali un kamikaze si è schiantato con un’autobomba contro la struttura alberghiera situata nel centro della capitale somala, dopodiché si è avvertita una seconda esplosione e sequenze di colpi di mitragliatrici.
Gli scontri tra gli agenti delle forze di sicurezza, supportati dai militari dell’Amisom, e i terroristi si sono protratti per circa tre ore e al termine il maggiore Osman Ali ha spiegato che “i miliziani armati di mitragliatrici sparavano da un tetto”.
Gli al-Shabaab sono un gruppo erede delle Coorti islamiche e affiliato ad al-Qaeda, che ha controllato fino a poco fa buona parte della Somalia centromeridionale: i miliziani sono stati spinti sempre più a sud dalle forze dell’Amisom, missione formata da Burundi, Etiopia, Gibuti, Ghana, Sierra Leone, Kenya, Uganda e Nigeria e supportata dai droni Usa che partono dalla base Gibuti. In particolare il Kenya opera con l’aviazione, truppe di terra e con la Marina, il cui intervento è stato essenziale per la liberazione di Chisimaio.
Non è la prima volta che i terroristi prendono di mira gli hotel di Mogadiscio: il 26 luglio è stato attaccato l’hotel Jazeera Palace (13 morti), il 10 luglio ad essere colpiti sono stati gli hotel Wehliya e Sayidka (10 morti), mentre il 28 marzo è stata la volta dell’hotel La Mecca, in cui è rimasto ucciso l’ambasciatore all’Onu con altre 15 persone.
Con una nota il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso “il più profondo cordoglio e la solidarietà del governo e degli italiani al popolo e alle istituzioni somale per il vile atto terroristico, che è costato la vita ad almeno 13 persone. I terroristi non prevarranno e non otterranno alcun obiettivo”. “Il popolo somalo e la sua classe dirigente” – ha continuato il ministro – “sono intenti a costruire una Somalia pacifica e stabile. Il dibattito nazionale per il completamento del processo di regionalizzazione del Paese e le consultazioni in vista delle elezioni previste per il 2016 sono ritenuti dall’Italia di importanza strategica per il futuro del Paese e continueranno ad avere il nostro sostegno”.