SOMALIA. Violenti scontri nel centro

Asa, 2 gen 12 –

di Giuseppe Maria Laudani – Torna a riaccendersi il centro della Somalia in nuovi scontri tra i ribelli al Shabaab, il gruppo moderato sufi Ahlu Sunna Waljamaa, alleato del governo di transizione, le forze di Mogadiscio e quelle etiopi. Sangue anche nel campo profughi di Dadaab nel nord del Kenya dove, per opera degli stessi miliziani legati ad Qaida, e’ stato ucciso il capo della sicurezza locale. Radio Shabelle parla di ”tre miliziani uccisi a Beledweyne”, capoluogo della regione di Hiiraan, riconquistato due giorni fa dalle truppe somale e di Addis Abeba in una nuova controffensiva. Gli Shabaab pero’ non demordono e annunciano di volere riprendere la citta’, snodo strategico a 300 km a nord di Mogadiscio. ”Centinaia di mujaheddin sono pronti a dirigersi verso Beledweyne e, se Dio lo vuole, affronteranno l’invasore e lo cacceranno”, minacciano gli integralisti. In un altro fronte non distante dal primo, decine di miliziani Ahlu Sunna, alleati con il governo di transizione somalo, sono avanzati verso le postazioni militari presidiate dagli Shabaab a Dhusamareb e hanno attaccato le basi di Berta Siliga, villaggio a 18 chilometri dalla citta’. Fonti militari riferiscono che negli scontri gli Shabaab hanno subito pesanti perdite, mentre molti miliziani sono fuggiti dalla zona. Il portavoce dei ribelli, Abdiaziz Abu Musab, ha invece dichiarato a radio Shabelle che ”gli infedeli hanno attaccato le nostre posizioni, ma ci siamo difesi e inflitto loro pesanti perdite”. Di attacchi coordinati contro i miliziani legati ad al Qaida parla il capo delle forze armate somale, il generale Abdulkarim Yusuf Adan, convinto che la campagna per la ”liberazione della Somalia dagli integralisti sta prendendo dei ritmi piu’ serrati con l’apertura di nuovi fronti”. Se a est premono le forze etiopi, a ovest continua la l’offensiva del governo di Mogadiscio che puo’ contare sull’aiuto di gruppi locali moderati, insieme al contingente di pace dell’Unione africana (Ua), Amisom. Infine c’e’ il fronte sud dove da mesi e’ intervenuto il Kenya. Intanto aumenta la tensione nel nord del Kenya, dove le forze di sicurezza locali hanno arrestato almeno venti profughi somali nel campo di Ifo nel complesso di Dadaab, dopo l’uccisione di un capo della sicurezza da parte di uomini armati, con tuta probabilita’ dei simpatizzanti di al Qaida. Media locali hanno riferito che e’ in corso una massiccia operazioni di polizia nel campo da parte di centinaia di addetti alla sicurezza, mentre le autorita’ locali hanno imposto il coprifuoco notturno nella zona di Ifo per garantire l’incolumita’ dei residenti e la stabilita’ del campo, teatro di ripetuti raid armati.