Spagna. Illegale per la Corte Suprema il trasferimento di minori da Ceuta al Marocco

di Alberto Galvi

La Corte suprema spagnola ha stabilito che era illegale la deportazione di massa di minori avvenuta nel 2021 dall’enclave spagnola di Ceuta al Marocco. Centinaia di minori non accompagnati facevano parte di un gruppo di circa 12mila persone che nel maggio 2021 hanno tentato di entrare a Ceuta dal Marocco scavalcando la recinzione di confine o nuotando attorno ad essa.
L’attraversamento di massa della frontiera è avvenuto nel mezzo di una disputa diplomatica tra Madrid e Rabat riguardo al Sahara Occidentale, dopo che Madrid aveva deciso di offrire cure mediche al leader del movimento indipendentista, il Fronte Polisario, nel territorio conteso del Sahara Occidentale. Il territorio fu occupato dalla Spagna fino al 1975, poi venne annesso dal Marocco.
Nonostante la legge spagnola, circa 700 minori sono stati deportati in Marocco dopo aver attraversato la frontiera. La legge spagnola impone al governo di adottare misure amministrative per ciascun minore deportato, inclusa la raccolta di informazioni sulla sua situazione e lo svolgimento di un’udienza, se ritenuto necessario. Si ritiene che molti di coloro che hanno attraversato il confine nel 2021 fossero migranti subsahariani che cercavano di trovare una vita migliore in Europa.
Un accordo del 2007 tra Spagna e Marocco delinea la procedura per i rimpatri assistiti iin caso di circostanze eccezionali, ma la Corte suprema ha respinto l’operato, stabilendo che non sostituisce la legge spagnola.
Ogni anno decine di migliaia di migranti provenienti dall’Africa subsahariana effettuano il viaggio dall’Africa nordoccidentale alla Spagna.