Sudafrica. Il governo richiama il personale diplomatico da Tel Aviv

di Alberto Galvi

Il governo sudafricano richiamerà tutto il personale diplomatico da Tel Aviv per consultazioni, senza che siano stati forniti ulteriori dettagli. Il governo ha anche minacciato un’azione contro l’ambasciatore israeliano in Sudafrica per le sue recenti osservazioni sulla posizione del paese africano nella guerra tra Israele e Hamas. Non è stato specificato cosa l’ambasciatore avesse affermato e in quale occasione.
Il governo sudafricano, guidato dal partito al governo ANC (African National Congress), che ha stretti legami con la Palestina, ha chiesto un cessate-il-fuoco immediato a Gaza e che siano ammessi aiuti nell’enclave bombardata. Pretoria è da tempo un forte sostenitore della causa palestinese, con il partito al governo dell’ANC che spesso la collega alla sua precedente lotta contro l’Apartheid.
I combattimenti infuriano nella Striscia di Gaza da un mese da quando i combattenti di Hamas hanno lanciato un attacco senza precedenti oltre il confine con Israele il 7 ottobre. Più di 1.400 persone, la maggior parte dei quali civili, sono state uccise in Israele dall’attacco, durante il quale Hamas ha preso in ostaggio più di 240 persone.
Israele ha poi bombardato Gaza e inviato truppe di terra. Il ministero della Sanità nei territori palestinesi gestiti da Hamas afferma che sono state uccise quasi 11mila persone. Le vittime sono soprattutto civili e comprendono diverse migliaia di bambini.
Diversi paesi hanno richiamato i diplomatici da Israele, mentre crescono le critiche globali nei confronti del continuo bombardamento su Gaza. Lo ha fatto la Turchia, membro della NATO, unendosi ad altri Stati musulmani come la Giordania e il Bahrain. Anche diversi paesi sudamericani come Cile, Colombia e Honduras lo hanno fatto. La Bolivia ha interrotto i rapporti diplomatici con Israele.