TUNISIA. Il ministro del turismo si è incontrato con il collega libico per parlare di cooperazione

di Guido Keller

ras dijirI ministri del Turismo di Libia e Tunisia si sono incontrati nei giorni scorsi per stringere un accordo volto ad intensificare la cooperazione nel settore turistico: il “programma esecutivo” individuato è stato finalizzato a rendere più fluido il passaggio dei cittadini fra un paese e l’altro attraverso nuovi collegamenti aerei, la semplificazione delle procedure d’ingresso e di uscita e l’ampliamento di offerte turistiche comuni in occasione di manifestazioni e fiere.
In realtà gli spostamenti fra i due paesi hanno poco del turistico, in quanto l’1,7 milioni di libici che sono entrati in Tunisia nel 2012 e i già due milioni di quest’anno si sono spostati più per motivi di carattere commerciale e per fare ricorso alle cure sanitarie, che per ammirare i luoghi idilliaci del paese confinante.
Per un certo periodo la Tunisia aveva impedito, su sollecitazione dei famigliari, ai propri cittadini al di sotto dei 35 anni di recarsi in Libia nel tentativo di limitare il numero di giovani che andavano nel paese vicino per essere addestrati nei campi di Ansar al-Sharia e quindi di partire per la guerra in Siria. Altri tunisini si sono recati in Libia con pick-up e camioncini per acquistare carburante ed altri prodotti, da rivendere poi nel proprio paese.
I libici hanno portato in Tunisia nel 2012 513 milioni di dinari (circa 250 milioni di euro): il 20% di loro ha soggiornato in hotel, gli altri hanno scelto sistemazioni in affitto.
Il ministro del Turismo della Tunisia, Ikram Bach Imam, ha spiegato che tale percentuale è dovuta al fatto che “in Libia esistono 600 agenzie di viaggio, ma nessun tour operator”.