TUNISIA. No Filali, no premier: Dialogo nazionale nuovamente offline

di Ismahan Hassen

tunisiaErano appena le 23 di giovedì 12 Dicembre, quando Houcine Abbassi, Segretario dell’Unione generale del lavoratori tunisini (UGTT), aveva annunciato, al termine di una riunione tenutasi presso la sede del Consiglio costituzionale, che i partiti politici erano finalmente giunti ad un accordo sul nome di colui che sarebbe dovuto essere il prossimo leader del governo.
Nella giornata di ieri, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso l’Assemblea Nazionale Costituente (ANC), lo stesso Abbassi ha poi reso noti i dettagli dell’accordo raggiunto dai rappresentanti dei partiti politici e il nome del nuovo premier tunisino: Mustapha Filali.
Mustapha Filali, classe 1921, politico e sindacalista tunisino, fu il primo a ricoprire l’incarico di Ministro delle Politiche Agricole dopo l’indipendenza della Tunisia, contribuendo allo sviluppo del programma sociale ed economico adottato dal neo-Destour.
Dopo la rivoluzione del 2011, egli ha fatto parte l’Alta Autorità per la realizzazione degli obiettivi della Rivoluzione, la riforma politica e la transizione democratica, dirigendo, a livello internazionale, l’Ufficio dell’Organizzazione internazionale del lavoro nel Maghreb, con sede in Algeria.
Scelto a svolgere il ruolo di Primo Ministro del Paese almeno fino alla prossima primavera, periodo in cui sono previste le elezioni politiche e presidenziali nazionali, Filali non ha però posto fine ai colpi di scena messi in atto dal Dialogo nazionale.
“Non ho proposto la mia candidatura, e dinnanzi al consenso espresso a mio favore, dovrei accettare di guidare il nuovo governo ma io mi rifiuto di occupare il posto di capo del governo a causa della mia età, dell’enorme responsabilità che comporta, ma anche a causa dell’incertezza politica che regna nel Paese”.
Così Filali aveva parlato nella tarda mattinata di ieri, venerdì 13 Dicembre, ai microfoni di Express e di Mosaique FM, mentre esponendo e motivando il suo rifiuto, lasciava il Paese ancora in situazione di stallo.
Subito dopo la diffusione del discorso di Filali, le reazioni politiche non si sono fatte attendere.
Mongi Rahoui, esponente del Movimento dei patrioti democratici, ha definito la decisione presa da Mustapha Filali come“ un giusto passo indietro”, all’insegna della responsabilità politica della guida di un Paese. Rahoui però ha inoltre ammesso di sperare che il rifiuto di Filali non si riveli categorico, onde evitare di discutere ancora su nuove proposte di candidati-premier.
Mouldi Jendoubi, vice segretario generale della UGTT, ha invece detto che i negoziati tra il Quartetto e Mustpha Filali sarebbero continuati finché Filali non avesse deciso di accettare la carica di capo del governo, ma nella serata di ieri Houcine Abassi avrebbe sottolineato che i negoziati con Mustapha Filali si sarebbero conclusi, dopo circa due ore di colloquio, con un nulla di fatto.
Conclusasi in questo modo la giornata politica, il rifiuto categorico di Mustapha Filali, ha dato il via alla nuova maratona tunisina del “toto-premier”.
Secondo quanto riportato da Radio Shems Fm nuovi nomi si sarebbero aggiunti alla lunga lista di candidati: Radhi Meddeb, Saheddine Ben M’barek, Ahmed Adhoum e Habib Essid (proposto dal partito Nidaa Tounes).
La divulgazione di questi nuovi nominativi candidati alla poltrona di premier tunisino, ha portato con sé nuove polemiche e rischi di nuovi disaccordi politici: parlando ai microfoni di Shems Fm, Ameur Laarayedh ha sostenuto che il movimento Ennahdha disapprova la candidatura di Habib Essid a capo del governo, mentre indica ancora Ahmed Mestiri come “l’uomo perfetto per questo compito”.
La riunione del Quartetto con le principali parti coinvolte nel dialogo nazionale, tenutasi nella serata di ieri presso l’Unione dei Lavoratori del Maghreb a Tunisi, e risoltasi con un nulla di fatto, lascia comprendere come il dialogo sia di nuovo in fase di stallo e al punto di partenza poiché tutte le maggiori posizioni di consenso (non unanime) si sono, infatti, registrate di nuovo intorno ai nomi di Ahmed Mestiri e di Mohamed Ennaceur.
Secondo gli ultimi rumors dell’incontro tra il Quartetto e le sette parti principali del dialogo nazionale,
tre partiti avrebbero votato per Ahmed Mestiri, altri tre avrebbero scelto Mohamed Ennacer, mentre il settimo partito, quello di Alleanza Democratica, avrebbe votato in bianco registrando entrambi i nomi sul foglio di votazione.
Stando a fonti informate, la candidatura di Ahmed Mestiri sarebbe stata sostenuta da Ennahdha, Ettakatol e al-Jomhouri, mentre Nida Tunes, il Fronte Popolare e Al Massar avrebbero sostenuto Mohamed Ennaceur.
Essendo giunti così a l’ennesimo punto morto, il nuovo termine per il raggiungimento di un accordo tra le parti è stato fissato per la giornata di oggi, tenendo bene a mente che tale processo decisionale è stato iniziato ai primi di ottobre, senza arrivare alcun progresso mentre il popolo tunisino è stanco di aspettare una soluzione che troppo tarda ad arrivare.