Turchia. Gli insorti di al-Nusra dietro la strage dell’11 maggio

Notizie Geopolitiche –
Dopo gli attentati dell’11 maggio scorso in Turchia, che hanno provocato la morte di 51 persone nella cittadina di Reyhanli, Ankara ha deciso di costruire un muro di 2,5 km lungo la linea di confine con la Siria, a sud del centro abitato.
A comunicarlo è stato il ministro turco per il Commercio e le Dogane, Hayati Yazici, il quale ha spiegato che si tratta di ben poca cosa rispetto al confine di 900 km che la Turchia ha con la Siria, ma che servirà a proteggere il valico di Cilvegozu, di cui ieri è stata decisa la chiusura per motivi di sicurezza, nonostante la parte siriana del check point sia controllata dai ribelli siriani.
Per quanto la Turchia abbia accusato degli attentati dell’11 maggio il regime di Bashar al-Assad, che ha prontamente smentito, appare evidente che gli autori della strage vanno ricercati fra i gruppi degli insorti siriani, i quali avrebbero così fatto ricadere la colpa dell’accaduto su Damasco. Di certo al regime di al-Assad non sarebbe convenuto ricorrere in questo momento ad un gesto terroristico in un paese confinante. E difatti il gruppo di hackers turco RedHack ha pubblicato sul sito Cumhuriyet documenti confidenziali della gendarmeria, che attribuirebbero la colpa degli attentati al Fronte al-Nusra, un nutrito gruppo che fa parte della costellazione dei ribelli e che si è dichiarato ufficialmente parte integrante di al-Qaeda.
L’opposizione turca ha quindi accusato Erdogan di aver permesso con troppa facilità agli insorti di andare e venire per i valichi, trasportando armi ed esplosivi senza problemi.