Turchia. Polemiche con l’Ue sui visti. Schulz, ‘patti non rispettati’

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Schulz martinAnche oggi, nel giorno in cui il nuovo governo turco con premier Binali Yildirim, succeduto al dimissionario Ahmet Davutoglu, ha incassato la fiducia, tiene testa la polemica sui visti per l’Europa, una delle tante concessioni fatte ad Ankara per tenersi profughi e migranti.
Intervistato per Repubblica da Andrea Bonanni, il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz è stato chiaro: “La proposta della Commissione per liberalizzare i visti dei cittadini turchi è ferma sulla mia scrivania. Il Parlamento europeo non ne discuterà fino a che tutte le settantadue condizioni non saranno soddisfatte dal governo turco”. Tuttavia “Abbiamo un’intesa con la Turchia, ma il governo turco non sta mantenendo la sua parte dell’accordo: sono loro che rischiano di far saltare il patto”.
La polemica è in atto da qualche giorno, con il presidente Recep Tayyp Erdogan che afferma che “Gli aiuti promessi dall’Ue per l’accordo sui migranti non sono mai arrivati alla Turchia”, e che “Se non ci saranno progressi sulla liberalizzazione dei visti, la Turchia non continuerà nell’attuazione dell’accordo sui migranti”.
Oltre alla liberalizzazione dei visti, l’accordo prevede sostanzialmente fino a 6 miliardi di euro dall’Ue alla Turchia per la gestione dell’emergenza e il riavvio dei processi di adesione alla Casa comune, cosa resasi difficile dalle derive autoritarie della presidenza Erdogan: ha certamente poco di europeo la recente decisione di levare ai parlamentari curdi dell’Hdp (e solo a quelli) l’immunità parlamentare in nome di una controversa legge sul terrorismo.
E difatti questo per Schulz “è inaccettabile. Se la legge antiterrorismo viene strumentalizzata per eliminare l’immunità dei deputati siamo di fronte ad un’alterazione fondamentale delle regole parlamentari e democratiche”.