TURKMENISTAN. ‘Il gasdotto Trans-Caspio è importante’

TMNews, 3 nov 11 –

Il Turkmenistan ha interesse a sviluppare i rapporti energetici con l’Europa e considera “importante” il controverso progetto d’un gasdotto Trans-Caspio che, portando il gas turkmeno al Corridoio meridionale, renderebbe praticabile la costruzione del trans-europeo Nabucco. A spiegarlo è stato oggi il presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov in una conferenza ad Ashgabat – “Global Integration of Energy Markets – Provision of Energy Security” – di cui dà conto l’agenzia di stampa Interfax. “L’interesse reciproco del Turkmenistan e dell’Europa è un naturale processo economico e commerciale”, ha premesso Berkymukhamedov. “Grazie alle nostre enormi riserve di gas già confermate da esperti turkmeni e stranieri e alle ampie prospettivo di loro uso, noi dirigeremo i nostri gasdotti verso nuovi, più convenienti mercati”, ha detto ancora il presidente. Attualmente la gran parte dell’export di gas turkmeno è diretto verso la Russia e nuove forniture sono state attivate per la Cina. “Le esportazioni di energia verso l’Europa – ha continuato il capo di stato – sono un’importante linea guida per la strategia politica estera del Turkmenistan. Quindi, il sistema del gasdotto Trans-Caspio è un importante progetto, che riflette la capacità del Turkmenistan di una cooperazione reciprocamente conveniente per tutte le realtà interessate”. Il Nabucco è un progetto considerato prioritario dall’Unione europea. Il principale fornitore di gas per quest’infrastruttura dovrebbe essere l’Azerbaigian, ma il gas azero non basta e l’Ue da settembre sta trattando direttamente coi governi, tra cui quello di Ashgabat. Per rendere possibile il gasdotto trans-europeo, è necessario portare sulla sponda occidentale il gas turkmeno. Ma l’Iran e soprattutto la Russia si oppongono all’ipotesi d’un gasdotto sottomarino. Mosca, in particolare, sostiene che per realizzare un’opera con quelle caratteristiche d’impatto ambientale sia necessario un accordo tra tutti i paesi litoranei, visto che non c’è ancora un accordo sulla definizione dello status del Caspio post-sovietico.