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I ribelli filo-russi hanno annunciato il cessate-il-fuoco per un raggio di 10 km. nella zona dove sono caduti i resti del Boeing 777 della Malaysian Airlines, abbattuto incidentalmente lo scorso 17 luglio con a bordo 298 fra passeggeri e membri dell’equipaggio.
Alexander Borodai, premier dell’autoproclamata “Repubblica Popolare di Donetsk” ha comunicato che “Abbiamo deciso di consegnare le scatole nere nelle mani degli esperti malesi”.
L’inviato malese ha firmato un protocollo in cui vi è scritto che “A nome del governo malese ringraziamo la Repubblica di Dontesk di averci riconsegnato le due scatole nere, che sono di proprietà della Malesia. Vedo che sono praticamente intatte”.
In vista della seduta del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, che si tiene oggi a Bruxelles, il nuovo ministro britannico Philip Hammond ha dichiarato che “Tutti vogliono un set equilibrato di misure” contro la Russia “ma da giovedì il mondo è cambiato”, ed oggi dobbiamo “mandare un chiaro segnale che siamo pronti a prendere altre misure”, come “l’embargo delle armi”, misura che colpirebbe il contratto di fornitura delle due navi lanciamissili francesi della classe Mistral.
Della stessa linea il ministro degli Esteri lituano Linas Linkevicius, il quale ha affermato che con l’abbattimento dell’aereo di linea si è arrivati a “un punto di svolta” e “bisogna dare lo status di terroristi alle cosiddette repubbliche di Lugansk e Donetsk”.
Nella foto: Alexander Borodai
