di Marco Paganelli –
Il Cremlino ha comunicato che il presidente russo ha convocato ieri una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale per valutare “il peggioramento della situazione umanitaria nelle regione del Donbass a causa delle ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte delle forze armate di Kiev” e per consultare i suoi collaboratori su diverse questioni internazionali in preparazione del viaggio, che svolgerà la prossima settimana in Cina e in Australia, in occasione del G20.
Il suo portavoce Peskov ha espresso, inoltre, la volontà di Putin di incontrare prossimamente il suo omologo ucraino Poroshenko.
Secondo alcuni esperti militari, citati dall’agenzia di stampa “Interfax”, Mosca avrebbe aumentato il numero dei suoi soldati al confine con il paese vicino ma non nelle sue zone governate dai ribelli.
I leaders separatisti delle autoproclamate Repubbliche di Donetesk e Lugansk hanno chiesto di rivedere gli accordi di pace stipulati a Minsk lo scorso 5 settembre tra i due Stati.
La crisi ucraina rende sempre più tesi i rapporti tra la Russia e la Nato; il ministro della Difesa portoghese ha annunciato, nelle scorse ore, che la sua marina militare ha intercettato una nave da guerra russa che è entrata senza autorizzazione delle autorità locali nella zona economica esclusiva gestita dal governo di Lisbona.
L’uomo forte di Mosca ha alzato molto ultimamente anche il livello della retorica anti-occidentale in quanto ha affermato, partecipando recentemente a un convegno, che il Patto Molotov – Ribentrop, determinante nello scoppio della seconda guerra mondiale, non era poi così male.
