Ucraina. Proseguono ad oltranza i colloqui di Minsk per scongiurare un’escalation dagli esiti imprevedibili

di Guido Keller

quartetto minsk grandeNon si è ancora concluso il vertice di Minsk del “Quartetto di Normandia” per discutere della crisi Ucraina e provare a mettere insieme un compromesso che porti al cessate-il-fuoco: i colloqui proseguiranno ad oltranza nei prossimi giorni, cosa che potrebbe essere salutata come un segnale timidamente positivo.
Tant’è che, nonostante sia attesa una dichiarazione congiunta dei quattro leader, cioè di Francois Hollande, Vladimir Putin, Petro Poroshenko e Angela Merkel, e sia difficile trovare qualcuno che si sbottoni, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov si è lasciato sfuggire che “i negoziati proseguono in modo super”.
Dopo un colloquio a quattro, al tavolo del Palazzo dell’Indipendenza si sono seduti anche i diplomatici dei vari paesi, come pure due rappresentanti nelle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk.
Data con tutta probabilità come definitiva l’annessione della Crimea da parte della Russia, i temi scottanti restano l’integrità territoriale dell’Ucraina e che tipo di autonomie riconoscere alle regioni orientali del paese, ma anche la paventata fornitura di armi a Kiev da parte di Washington e il graduale e ormai palese avvicinamento della Nato ai confini russi. Per scongiurare la cessione di armi Frau Merkel si è recata lo scorso 9 febbraio in visita dal presidente Barak Obama sottolineando che “Continueremo a portare avanti la soluzione diplomatica, non vedo una soluzione militare a questo conflitto”.Certamente non mancheranno obiettivi immediati per altro già previsti negli accordi di Minsk del 5 settembre, ovvero una fascia di 30 chilometri interdetta all’artiglieria e soprattutto l’immediata sospensione delle ostilità.
Un primo accordo, sfornato dopo 15 ore di trattative, prevede il cessate-il-fuoco con domenica: Putin ha parlato di un’intesa
“sull’essenziale”, per cui “Chiediamo alle parti in conflitto di fermare il bagno di sangue e lanciare un vero processo di pace il prima possibile”. Oltre alla sospensione delle ostilità è previsto uno scambio dei prigionieri e il ritiro dei militari stranieri dall’Ucraina.
Di certo non facilitano i colloqui l’annuncio del comandante delle truppe Usa in Europa, il generale Ben Hodges, secondo il quale militari americani addestreranno i soldati ucraini, come pure lo schieramento di dieci battaglioni russi a ridosso del confine ucraino.