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Manifestazione nello Yemen contro gli houthi, la minoranza sciita che lo scorso 23 gennaio ha preso il potere rovesciando attraverso un golpe il governo del presidente Abdrabbuh Mansour Hadi.
Gli houthi avevano messo la capitale sotto assedio da diverse settimane in quanto le autorità di Amman avevano negato loro alcuni riconoscimenti, come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal di Hajja e dei governatorati di al-Jaw.
Grazie all’appoggio dell’Iran e, si è detto, degli Hezbollah libanesi, gli houthi hanno quindi portato avanti il golpe, ma quello che ne sta risultando è il rischio di una guerra di religione in un paese dove l’Aqpa (al-Qaeda nella Penisola arabica) è forte.
Temendo il precipitarsi della situazione, Gran Bretagna e Usa hanno chiuso provvisoriamente le rispettive ambasciate, le quali sono state poi assaltate dai manifestanti e saccheggiate.
