UCRAINA. Westerwelle, ‘inaccettabile la pressione economica della Russia su Kiev’

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westerwellw guidoIl ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha definito in occasione dell’incontro dei ministri Ocse come “semplicemente inaccettabile” la pressione economica che la Russia sta esercitando sull’Ucraina, cosa che ha già portato Kiev a chiudere le porte all’Unione europea per affidarsi in toto all’Unione doganale voluta da Vladimir Putin.
Westerwelle ha parlato di “minacce economiche”, in quanto è risaputo che l’Ucraina è con la testa nel cappio delle forniture di gas e dei debiti, 30 mld di dlr, sia con la Gazprom che con le banche russe, per cui a comandare a Kiev non è Viktor Yanukovich, bensì il Cremlino.
Va detto, tuttavia, che in occasione della conferenza stampa del 26 novembre a Trieste di Vladimir Putin, seguita al vertice con l’omologo italiano Enrico Letta, è stato spiegato che “Un paese che ha aderito all’Unione doganale, che prevede lo scambio di merci senza dazi, può recedere dagli accordi quando vuole. Un articolo dell’accordo prevede però che se uno dei paesi aderenti intavola rapporti con paesi terzi, può esportare le merci nei paesi dell’Unione doganale con un ribasso sui dazi attualmente dell’85 per cento, ma che arriverà al 95. Potrebbero quindi transitare dall’Ucraina merci verso l’Unione doganale a prezzi ridotti, cosa che metterebbe in crisi la nostra economia. Per coinvolgere l’Unione europea in questo progetto serve gradualità, ovvero tempo e denaro”. “Oggi – ha spiegato Putin – in Europa la disoccupazione ha livelli elevati ed addirittura quella giovanile arriva in alcune nazioni anche al 45 per cento, mentre da noi ha livelli molto bassi, intorno a poco più del 2 per cento: per noi è necessario difendere la nostra occupazione”.