Ue. Aria tesa fra Juncker e Renzi. Mogherini cerca di smorzare i toni, ‘i canali sono aperti, gli interessi coincidono’

di Guido Keller –

juncker mogherini grandeC’è ancora nervosismo fra il premier italiano Matteo Renzi e Jean-Claude Juncker, dopo che qualche giorno fa un inatteso capo della Commissione europea aveva fatto capire di non poterne più delle critiche di Renzi, notando che “L’Italia a dir la verità non dovrebbe criticare troppo, poiché noi abbiamo introdotto flessibilità contro la volontà di alcuni Stati membri che molti dicono dominare l’Europa”. “Non voglio usare gli stessi toni del premier italiano – aveva continuato Juncker – perché credo che non risolva le cose. Ma non voglio essere naif, per cui tengo in tasca l’irritazione, che è grande”. Perché, per quanto dica Renzi, “Sono stato io e non lui, anche se con il suo appoggio. Sono stato io! E chi mi ha accompagnato nel convincere i contrari non si esprimeva solo con le lingue del sud, credetemi. Bisogna su questo attenersi alla realtà e alla verità”.
I punti di attrito sono flessibilità, conti pubblici, salva-banche e la non pronta partecipazione dell’Italia alla spesa di tre miliardi di euro per l’emergenza profughi in Turchia, sostanzialmente perché i migranti rimangano là.
A Bruxelles l’Italia è guardata con un certo sospetto, nonostante venga precisato che Jean-Claude Juncker era e resta amico di Matteo Renzi ed il miglior alleato dell’Italia.
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che è stato nella capitale belga, ha comunque voluto precisare a quel “Bruxelles non ha un interlocutore per dialogare con Roma sui dossier più delicati”, che “L’Italia ha un Governo nel pieno dei suoi poteri. Abbiamo un continuo dialogo con le istituzioni, abbiamo un ministro degli Esteri, dell’Interno, dell’Economia”.
Per stemperare i toni è intervenuta la Pesc Federica Mogherini, la quale ha affermato che “Gli interessi dell’Italia e della Ue coincidono” e “i canali con il Governo italiano ci sono e sono sempre aperti, e anche gli scambi con il Governo italiano ci sono per quello che vedo”. Per Mogherini l’obiettivo comune si vede proprio su questioni come flessibilità e immigrazione, dal momento che “In un anno sono stati introdotti strumenti che prima non c’erano, grazie all’Italia e alla Commissione”.
“E’ chiaro – ha aggiunto – che io lavoro per tutta la Ue e i cittadini Ue, ma le mie idee, la mia storia politica e la mia nazionalità non per questo scompaiono da un giorno all’altro”. (…) “Non significa che tutto quello che è stato fatto basti o vada bene, ma se guardiamo indietro di un anno non esisteva né la flessibilità né la gestione dei flussi. E’ l’agenda politica italiana, di altri Stati membri e anche della Commissione. Stiamo dalla stessa parte anche se mi sembra che questo forse sfugga ad alcuni commentatori”.
Tuttavia proprio nei confronti dell’ex ministro esistono a Roma ancora delle perplessità a causa di quella frase ambigua pronunciata venerdì a seguito dell’attacco di Juncker a Renzi: “E’ stupido creare divisioni all’interno dell’Europa. Gli europei hanno bisogno di essere uniti di fronte alle tante crisi che ci sono”.