Usa. È morto Henry Kissinger

di Nicola Comparato

Henry Kissinger, il prolifico diplomatico e politologo, artefice della politica estera degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda, si è spento nella sua casa nel Connecticut all’età di 100 anni. Nato in Baviera nel 1923, fuggì dalle persecuzioni razziali nel 1938, diventando cittadino statunitense nel 1943 dopo aver servito come interprete per le truppe americane durante la Seconda guerra mondiale.
La sua carriera brillò tra gli anni ’60 e ’70, fungendo da assistente speciale per la sicurezza nazionale e successivamente come segretario di Stato sotto i presidenti Nixon e Ford.
Kissinger è stato l’architetto chiave della politica estera americana, segnando il riavvicinamento alla Cina e contribuendo agli Accordi di Parigi che porsero fine alla Guerra del Vietnam nel 1973, guadagnandosi il Premio Nobel per la Pace.
Tuttavia la sua eredità è sfumata con ombre, come il coinvolgimento nel golpe di Pinochet in Cile nel 1973.
Soprannominato il “Machiavelli del XX secolo”, Kissinger ha enfatizzato la realpolitik, guidando la governance con pragmatismo e opportunismo. Tra i tavoli di comando e le pagine scritte, ha condiviso la sua saggezza in opere come “Diplomacy” e “On China”.
Nonostante il suo impatto significativo sulla scena mondiale, la sua vita si è conclusa, lasciando dietro di sé una complessa eredità diplomatica e politica.