di Manuel Giannantonio –
Licenziando il direttore dell’FBI James Comey, Donald Trump ha reso probabile la sua destituzione, come stima lo storico Allan Licthman, che aveva predetto la sua elezione.
“Il licenziamento di James Comey rende la destituzione del presidente Trump molto più probabile, poiché dimostra che ha qualcosa da nascondere nell’inchiesta russa che indaga su infiltrazioni di hacker russi che avrebbero manomesse le elezioni presidenziali. Lo scorso settembre, Allan Lichtman catturò l’attenzione predicendo l’elezione di Trump contro ogni pronostico applicando un suo strettissimo metodo, quello delle “12 chiavi della Casa Bianca”, un modello infallibile dalle elezioni presidenziali del 1984.
Contemporaneamente Lichtman ha già pronunciato un’altra audace profezia: dopo la sua elezione, Trump sarà oggetto di impeachment, una visione specificata nel libro “The Case for Impeachment”, pubblicato lo scorso mese.
Il presidente Trump, che Allan Lichtman conosceva, non aveva nessuna esperienza di natura politica, ma una reputazione certamente salda come businessman in grado di fare soldi a dispetto degli altri. Incline alle bugie, Trump ha contribuito alla diffusione della falsa tesi dei Birthers, secondo la quale Barack Obama fosse un presidente illegittimo in ragione della sua nascita fuori dagli Stati Uniti. Predisposto ad infrangere le leggi, come l’embargo commerciale conto Cuba negli anni Settanta e le imprese fraudolenti o illegali alle quali ha prestato il suo nome, è stato spesso nel mirino dei tabloid anche per presunte implicazioni in alcuni scandali sessuali, non esattamente il tipo di precedenti che un presidente può vantare.
Guardando indietro nella storia, solo due presidenti sono stati oggetto di destituzione nella storia degli Stati Uniti: Andrew Johnson (nel 1868) e Bill Clinton (nel 1998). I due furono messi sotto accusa dalla Camera dei rappresentanti e dal Senato. Richard Nixon (nel 1974) scelse di dimettersi prima di essere accusato per lo scandalo watergate di impeachment.
Con il licenziamento di James Comey, le critiche a Donald Trump si sono moltiplicate ed è stato accusato di intralciare la giustizia. In un certo qual modo il presidente ha fornito loro materiale affermando alla NBC che l’inchiesta russa ha pesato notevolmente nella scelta del licenziamento di Comey del direttore dell’FBI.
Si può davvero ipotizzare uno scenario in cui una Camera di maggioranza repubblicana mette sotto accusa Donald Trump?
Allan Lichtman, a proposito di questo quesito ha risposto che “Non bisogna mai dimenticare che la più grande priorità di un eletto è l’autopreservazione”.
Se i repubblicani della Camera concludono che Trump sia una minaccia per la loro rielezione – dovranno difendere la loro posizione nel 2018 – potrebbero essere pronti all’abbandono.
Lo storico rifiuta inoltre di credere che Donald Trump potrà continuare a sfidare i nomi della politica e la Costituzione senza pagarne il prezzo. Le sue argomentazioni in favore della destituzione del presidente non si limitano al licenziamento di James Comey.
Per tutta la sua vita, Trump ha evitato di rendere conto delle sue azioni, come ricorda Allan Lichtman. Ha moltiplicato i fallimenti, ha perdurato con i litigi, ha attuato pessime transazioni lasciando il risultato agli altri. Tuttavia, in qualità di presidente non può ammettere i suoi fallimenti e non può girare le spalle alle sue responsabilità. È responsabile, e la destituzione è la sua responsabilità.
“La destituzione non è una tragedia”, prosegue. I Padri fondatori hanno messo la destituzione nella Costituzione esplicitamente per difendere il paese contro un presidente deviato”. L’illustre storico infatti è convinto che Donald Trump sia un presidente deviato ancor prima che prestasse giuramento.
La procedura di destituzione è definita nell’articolo II della Costituzione americana. Prevede che “il presidente, il vice presidente e tutti i funzionari civili degli Stati Uniti siano destituiti dalla loro carica sotto l’accusa e la condanna per tradimento, corruzione o altri crimini e delitti maggiori”. L’impeachment deve essere votato dalla maggioranza semplice della Camera dei rappresentanti. La condanna necessita in seguito di una maggioranza dei due terzi del Senato.