USA. La Federal Reserve alza il costo del denaro

Notizie Geopolitiche –

Federal reserveCome era nelle attese, Federal Reserve ha aumentato il costo del denaro portando il range da 0 – 0,25% a 0,25 – 0,50%. Si torna quindi ai valori del 2006, una scelta motivata dal fatto che, come è indicato nel documento conclusivo approvato all’unanimità, si allontana sempre di più lo spettro di una nuova recessione e che sono stati considerati “i notevoli miglioramenti del mercato del lavoro” e vi è la “ragionevole fiducia nel fatto che l’inflazione salirà nel medio termine verso l’obiettivo del 2%”. E’ stato anche precisato che vi saranno col tempo nuovi aumenti, seppur “graduali”.
Affermando che “termina un’epoca eccezionale”, Janet Yellen, presidente della Fed, ha dichiarato che “La politica monetaria resta accomodante dopo questo aumento. Ci attendiamo che le condizioni economiche evolvano in modo da garantire solo aumenti graduali dei tassi. I tassi rimarranno probabilmente sotto i livelli che sono attesi nel lungo termine. L’andamento dei tassi dipenderà dall’outlook economico”. “Le informazioni ricevute dalla riunione di ottobre – ha continuato – suggeriscono che l’attività economica si espande a ritmo moderato. (…) I rischi all’outlook per l’attività economica e il mercato del lavoro sono bilanciati. L’inflazione tornerà al 2% nel medio termine”.
Hellen ha poi aggiunto che per quanto l’inflazione sia ancora bassa, è stato decido il rialzo graduale dei tassi in quanto “serve tempo perché gli interventi di politica monetaria possano incidere sui risultati economici futuri” e ha precisato che “se il comitato avesse rimandato troppo a lungo l’avvio di una normalizzazione della sua politica avremmo probabilmente dovuto operare prima o poi una stretta abbastanza in fretta per evitare un surriscaldmento dell’economia”, cosa che avrebbe col tempo porto innescare una nuova recessione.