USA. Presto a processo il libico al-Liby, catturato nel blitz del 5 ottobre

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al-libyDa New York, dove si trova in stato di arresto, si apprende che il terrorista libico Abu Anas al-Liby verrà presto sottoposto a processo da un tribunale federale.
Il libico 49enne Abu Anas al-Libi, già collaboratore di Bin Laden, è stato catturato in un blitz di un commando delle Forze statunitensi il 5 ottobre scorso: è accusato di essere la “mente” degli attentati alle ambasciate americane del 1998 in Kenya e Tanzania (224 morti) e sospettato di essere dietro all’attacco al consolato statunitense di Bengasi, in cui persero la vita l’ambasciatore Chris Stevens, quattro funzionari ed una decina di poliziotti libici.
Nei gironi scorsi da più parti della Libia il premier Zeidan è stato accusato di essere stato a conoscenza dell’azione dei Navy Seals statunitensi e addirittura di averla autorizzata, tanto che il 10 ottobre è stato sequestrato e dopo poche ore rilasciato dalla milizia della “Camera dei Rivoluzionari libici”.
Pochi giorni dopo la cattura di al-Liby, l’ambasciatrice statunitense in Libia, Deborah Jones, è stata convocata dal ministro della Giustizia libico per rendere “chiarimenti” sul blitz, ma immediatamente è circolata la notizia dello spostamento di 200 Marines dalla Spagna alla base italiana di Sigonella.
Il vero nome del terrorista libico è Nazih Abdul-Hamed al-Ruqai ed è stato riferito che la consegna dei militari al tribunale federale sia stata determinata da non precisati motivi di salute.
In realtà l’amministrazione Obama ha più volte promesso la chiusura della prigione di Guantanamo, per cui al-Liby, una volta catturato, da qualche parte andava custodito e processato.
Il timore della Città di New York è che la scelta della sede processuale nella Grande Mela possa ripercuotersi con rappresaglie.