Venezuela. Elezioni: dopo gli osservatori arriva l’altolà ai giornalisti

Schiavulli, 'Maduro potrebbe vincere come perdere: chi può controllare?'.

di Enrico Oliari

Cresce il nervosismo in Venezuela, man mano che ci si avvicina alla fatidica data del 28 luglio, giorno in cui il candidato delle opposizioni Edmundo Gonzalez Urrutia potrebbe mandare a casa Nicolas Maduro. Questi non sembra disposto a cedere il potere in caso di sconfitta, come ha dichiarato in occasione di una cerimonia militare. Le opposizioni temono quindi brogli o colpi di mano, e dopo la decisione di escludere dagli osservatori l’Unione Europea, si registrano le prime restrizioni alla stampa.
Lo ha denunciato Radio Bullets, dal cui comunicato si apprende che “dopo aver dato l’ok (e averci fatto comprare volo e hotel), le autorità hanno cancellato il visto a Radio Bullets e non solo, per seguire le elezioni in Venezuela. Non possiamo entrare, raccontare e pubblicare“.
La nota prosegue con la determinazione dei giornalisti: “Ma questo non significa che chi vuole spegnere la voce dei venezuelani, ce la farà. Ci impediscono di entrare? Possiamo andare sul confine dove ci sono centinaia di migliaia di fuoriusciti, dissidenti e politici. E poi vediamo. Partiamo lo stesso, perché ora che sappiamo che questa storia non si deve raccontare, lo faremo con ancora più determinazione“.

Stanno facendo tabula rasa con chi è indipendente – spiega Barbara Schiavulli di Radio Bullets -, lasciano entrare solo chi è dalla loro parte“.

– Come vede la situazione? Ce la farà Urrutia a scalzare Maduro?
E’ difficile dirlo. Urrutia ha dietro di sé Maria Corina Machado, la quale non ha potuto candidarsi dopo che la Corte suprema ha respinto il suo ricorso contro il provvedimento di interdizione dalle cariche pubbliche. Lei è una vera star, ovunque è accolta da folle esultanti, la vedono come il papa. Al momento, come dicevo, è difficile fare pronostici: da una parte c’è un’opposizione che lavora da anni, dall’altra c’è Nicolas Maduro intenzionato a tenere il suo feudo“.

– Forse la crisi economica e l’alto costo della vita puniranno Maduro per il sua lunga amministrazione del paese. Non pensa?
Nei supermercati sono tornati i generi alimentarie i beni di consumo, tuttavia l’inflazione è altissima, per cui in pochi possono permettersi acquisti. Maduro in questo momento sta promettendo di mostrare un Venezuela che funziona bene, anzi benissimo. E c’è chi gli crede“.

– Lo stop agli osservatori internazionali e alla stampa è un cattivo segnale…
Se non c’è controllo, può succedere di tutto. Magari Maduro potrebbe vincere lo stesso, ma chi potrebbe controllare veridicità dei risultati?”.