Yemen. Attentato dell’Isis contro i lealisti: 37 morti a al-Mukalla

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Yemen houthi bombardamentoNuovo attacco dell’Isis nello Yemen, dove un kamikaze si è fatto esplodere presso il porto di al-Mukalla, controllato dai lealisti, uccidendo 31 tra agenti di polizia e arruolandi. Dopo la prima esplosione, una seconda è stata fatta esplodere mentre il generale Mubarak al-Oubthani usciva dall’ufficio per vedere cosa stesse accadendo: l’alto ufficiale è rimasto illeso riportando solo leggere ferite, ma sono rimasti uccisi altri sei agenti.
Quello di oggi è il secondo attacco, dopo quello del 12 maggio, nella città strappata ad al-Qaeda il 25 aprile dalle forze di Abd Rabbo Mansour Hadi.
L’Isis ha rivendicato l’attacco riportando che “il fratello Abu al-Bara al-Ansari ha detonato la sua cintura esplosiva in una riunione di apostati delle forze di sicurezza”.
Fatto salve alcune violazioni da entrambe le parti, sta reggendo con fatica la tregua nello Yemen, dove le forze dei ribelli sciiti houthi sono in guerra contro i lealisti e la coalizione della Lega Araba guidata dai sauditi: il conflitto si è avviato a seguito del golpe del gennaio 2015, dopo che per mesi gli houthi, dietro ai quali vi sarebbe l’Iran (che però nega), avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. Gli houthi sostengono l’ex presidente Ali Abdallah Saleh e controllano la capitale Sanaa, mentre i lealisti hanno la loro roccaforte in Aden.