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La Somalia è sul punto di precipitare in una nuova crisi alimentare dopo quella che tre anni fa causò la morte di 260mila persone: a determinare l’emergenza è ancora una volta la situazione di un paese dissestato dalla guerra contro gli al-Shabaab, dalla corruzione, dall’incapacità della classe politica di riavviare un minimo di produzione economica e dalla siccità, che ha distrutto buona parte dei raccolti. Oltre a questo vi sono ondate di profughi (350mila solo presso la capitale) che rendono ulteriormente insufficiente la quantità di ci presente nei vari centri urbani.
Attraverso un comunicato il governo di Mogadiscio ha chiesto alla comunità internazionale “Aiuti sotto forma di cibo, acqua e medicinali, che devono raggiungere con urgenza la popolazione colpita”.
Già seri problemi di malnutrizione si sono registrati a Garowe (Puntland, a nord-est), Galkayo (centro) e Chisimaio (sud), con “il peggioramento più consistente” registrato a Mogadiscio.
L’appello è stato rivolto anche dal Parlamento: “Tutti i membri del Parlamento – si legge nella nota – chiedono alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite di assisterci… per scongiurare il ritorno della crisi umanitaria della carestia del 2011”.
