A Erevan la prossima assemblea Ocemn. Per la Turchia vi sarà Davutoglu

di Notizie Geopolitiche – 

davutogluNell’ottica di un rinsaldamento dei rapporti tra gli stati aderenti all’Ocemn, il ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu il 12 dicembre sarà ad Erevan, in Armenia, dove si terrà il meeting dei paesi membri.
L’Ocemn, l’Organizzazione della cooperazione economica del mar Nero, è un’entità internazionale che raccoglie dodici tra i paesi che si affacciano, o che sono nelle prossimità, del mar Nero, oltre ad altri tredici membri osservatori che hanno comunque interessi in quell’area, organo di cui la Turchia è stata promotrice, contribuendo in maniera fondamentale alla sua fondazione il 25 giugno del ’92.
Questo organismo ha tra i suoi aderenti tutti i paesi della regione del Caucaso (Armenia, Azerbaigian e Georgia), oltre a Grecia, Russia, stati dell’Europa orientale (Bulgaria, Romania, Moldavia e Ucraina) e dei Balcani, come la Serbia e l’Albania , ai quali si aggiungono tredici paesi osservatori (Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Israele, Croazia, Austria, Polonia, Slovacchia, Tunisia, Egitto, Bielorussia e Repubblica Ceca).
A riferirlo è una fonte della diplomazia turca che però non ha reso noto se, visto il luogo in cui si terrà il vertice, Davutoglu incontrerà anche membri del governo armeno, al fine di discutere di argomenti che, benché esimano dagli interessi diretti dell’Ocemn, sono fonte di gravi dissidi tra Ankara ed Erevan; tra questi temi figurano principalmente il raggiungimento di una posizione condivisa sullo sterminio degli armeni ai tempi della dominazione Ottomana, da sempre negato dalla Turchia, e la soluzione della questione del Nagorno Karabakh che vede contrapposti l’Armenia, che per ora controlla l’area, e l’Azerbaigian, che la rivendica come propria e che gode dell’appoggio turco nell’ambito del conflitto.
La frontiera turco-armena è infatti chiusa da ormai più di dieci anni, i colloqui per una riconciliazione tra Ankara ed Erevan sono iniziati nel 2009 ma sono per ora in una fase di stallo e, da allora, nessun membro del governo turco si era più recato in Armenia per un confronto bilaterale su tali questioni.