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Un ospedale per la maternità situato nel quartiere di Dasht-e-Barchi, a Kabul, è stato attaccato oggi da uomini armati, un’azione efferata che ha portato all’uccisione di 13 persone tra cui 2 neonati, mentre i feriti sono quattro. Probabilmente gli attentatori puntavano a capire il viceministro della Sanità che era in visita alla struttura, cogestita da medici Senza Frontiere.
La dinamica ha visto il commando sparare all’impazzata aprendo così la strada a ad un kamikaze che si è fatto esplodere in una delle sale maternità. I talebni hanno preso le distanze dall’attentato, ma già gli inquirenti si erano detti propensi ad attribuirne la responsabilità all’Isis-Khorasan, che si sta radicando in Afghanistan per poi espandersi nei paesi dell’Asia centrale.
Un secondo attentato, sempre attribuibile all’Isis-Khorasan, si è verificato durante un funerale nel distretto di Khewa, nella provincia di Nangarhar: un attentatore suicida si è fatto esplodere uccidendo almeno 20 persone e ferendone una quarantina.
