Argentina. Esercitazioni con gli Usa per combattere la pesca illegale cinese

di Alberto Galvi

A partire dal mese prossimo la Guardia costiera statunitense e la Marina argentina inizieranno a condurre esercitazioni congiunte volte a combattere la pesca illegale cinese nell’Oceano Atlantico. La Guardia Costiera invierà il suo cacciatorpediniere, la USS James, a compiere con le navi argentine controlli per frenare queste pratiche di pesca.
Alcuni paesi dell’America Latina come Argentina, Cile e Perù hanno criticato le imbarcazioni gestite dalla Cina per la pesca invasiva su larga scala nelle loro acque territoriali senza regolamentazione, impoverendo le riserve ittiche e danneggiando la biodiversità naturale dell’Atlantico sudoccidentale. È un’area di nidificazione fondamentale per gli uccelli marini e di alimentazione per i mammiferi marini.
Quasi 3mila pescherecci di acque profonde operano sotto bandiera cinese in tutto il mondo, di cui circa 400 nell’Atlantico sud-occidentale, spesso prendendo di mira i calamari argentini e il merluzzo della Patagonia. Dal 1986 le autorità argentine hanno sequestrato 80 imbarcazioni battenti bandiera straniera che pescavano nelle loro acque.
L’esercitazione congiunta USA-Argentina per combattere la pesca illegale, principalmente da parte di pescherecci cinesi, fa parte di uno sforzo globale e continuo per rafforzare i partenariati in materia di sicurezza marittima. Nel 2020 gli Stati Uniti hanno lanciato una nuova strategia per combattere la pesca illegale e la Guardia costiera è alla guida di questo sforzo. In Sudamerica ha già intensificato la cooperazione con Ecuador, Perù e Cile. Il presidente Milei è senza dubbio allineato con gli Stati Uniti, soprattutto se Donald Trump vincesse le elezioni.