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Il partito al potere in Armenia ha vinto le elezioni municipali che si sono tenute ieri nella capitale Erevan, in base ai risultati provvisori, contestati dalle opposizioni che denunciano brogli diffusi. Il Partito repubblicano del presidente Serzh Sarkisian ha ricevuto il 55,86% dei voti, staccando il movimento Prospera Armenia, guidato dal miliardario ed ex campione di braccio di ferro Gagik Tsarukyan, al secondo posto con il 23%, secondo la Commissione elettorale centrale. Da parte loro, i partiti d’opposizione hanno denunciato brogli diffusi, affermando che l’elezione è stata segnata dal tentativo di comprare voti e dal ricorso all’inchiostro simpatico. L’opposizione, che a febbraio aveva già rifiutato il riconoscimento del risultato delle presidenziali vinte da Sarkisian per un secondo mandato consecutivo, ha lanciato un appello ai suoi sostenitori di manifestare contro la vittoria del partito di governo alle elezioni locali della capitale. “Queste elezioni sono un altro crimine commesso dal regime al potere contro la democrazia ei il popolo armeno” ha affermato il Congresso nazionale armeno, guidato dall’ex presidente Levon Ter-Petrossian.Migliaia di armeni hanno manifestato a fine febbraio contro la rielezione di Sarkisian alla presidenza, con il 58,64% dei consensi, in un’elezione che secondo gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha segnato un progresso, pur mancando di concorrenza. Il voto presidenziale era considerato un test per la democrazia nella repubblica ex sovietica del Caucaso. Nel 2008 la vittoria presidenziale di Sarkisian aveva provocato proteste degenerate in scontri tra manifestanti e polizia, che avevano causato 10 morti.
