ARMENIA. Veleni e accuse in sprint finale verso presidenziali

TMNews, 12 feb 13 – 

Denaro, ultimamente, ne scorre poco in Armenia. Ma veleni, tanti. E nella campagna elettorale in corso volano anche pallottole. Ne ha pagato le spese il 31 gennaio il candidato Pruir Airikian, colpito al petto da spari e costretto a interrompere la campagna elettorale. L’attentato è stato l’evento più rilevante della fase pre-voto e rischia di riservare ancora sorprese. Oggi, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Interfax, un altro candidato alle presidenziali, Varden Sedrakian, ha detto di essere certo di essere nel mirino degli inquirenti che stanno indagando sull’attentato. “Io non sono ancora accusato di nulla. Ma dopo le elezioni, dopo l’annuncio dei risultati e la partenza degli osservatori internazionali, io sarò accusato di aver organizzato l’attentato alla vita del candidato presidenziale”, ha detto Sedrakian in una conferenza stampa. “Una versione credibile che mi accusi – ha continuato – è in corso di fabbricazione. Non so chi possa avere interesse a questa cosa”.Attentatori di Airikian avevano lavorato per lui Roma, 12 feb. (TMNews) – Il “link” tra Sedrakian e l’attentato sta nell’identità delle due persone che sono state arrestate nel’ambito dell’inchiesta per il tentato omicidio. Khachatur Pogosian e Samvel Arutiunian sono due pittori e decoratori che hanno lavorato per Sedrakian. Questo l’ha spiegato lo stesso candidato. Airikian è un ex dissidente che ha conosciuto il carcere in epoca sovietica. Pur essendo molto popolare, non è considerato un candidato competitivo nelle elezioni presidenziali che si terranno il 18 febbraio. Ieri ha ufficialmente ritirato la richiesta che, dopo l’attentato, aveva presentato per rimandare di due settimane il voto. Nelle presidenziali del 18 gli analisti sono concordi nel ritenere che il presidente Serzh Sarkisian sarà ampiamente riconfermato capo dello stato. L’Armenia, un paese non ricco di risorse naturali come i suoi vicini e sostanzialmente circondato da avversari storici – l’Azerbaigian e la Turchia in particolare – negli scorsi anni ha vissuto una fase economica delicata.