Attacco degli hacker nordcoreani alla Sony: Obama, ‘risponderemo in modo proporzionale’

di Guido Keller –

film interwiev grandeTra gli Usa e la Corea del Nord scoppia la guerra cibernetica. Lo ha fatto intendere lo stesso capo della Casa Bianca, Barak Obama, dopo che l’Fbi ha comunicato di “disporre ora di informazioni sufficienti” per affermare che di Pyongyang è “responsabile di queste azioni”, cioè dell’attacco di hacker alla Sony Pictures Entertainment del 24 novembre scorso: l’azienda ha prodotto il film “The Interview”, la cui uscita era prevista per Natale, in cui due giornalisti statunitensi venivano inviati in Corea del Nord dalla Cia per uccidere il leader nordcoreano Kim Jong-un. L’attacco aveva colpito i sistemi informatici della Sony Pictures ed aveva portato alla diffusione in rete di alcuni film provocando un danno non indifferente; gli impiegati si erano ritrovati sui computer la scritta “Hacked by #GOP” e la minaccia di diffusione di dati sensibili.
Mentre il film era in preparazione, la Corea del Nord aveva parlato di “terrorismo e azione di guerra”, promettendo “contromisure spietate”. Il film è stato poi ritirato.
L’Fbi ha appurato che gli hacker hanno utilizzato metodi simili a quelli usati contro la Corea del Sud a giugno dello scorso anno, quando sono stati violati siti governativi, e in altri attacchi contro stazioni televisive e istituti bancari dello scorso marzo.
Obama ha quindi dichiarato oggi che “Non ci può essere un dittatore che impone la censura negli Stati Uniti, che ci impone di autocensurarci”, ed ha costatato che “La decisione della Sony di cancellare l’uscita del film è sbagliata”: “Avrei preferito che la Sony avesse parlato con me prima di prendere la decisione di non fare uscire il film”.
“Risponderemo in modo proporzionale, nei tempi e modi che stabiliremo”, ha aggiunto il presidente Usa, lasciando presagire la risposta tecnologica; il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha reso noto che l’attacco degli hacker nordcoreani è stato trattato dagli Stati Uniti come “una questione di sicurezza nazionale”.
Del cast fanno parte Seth Rogen, James Franco, Randall Park (nei panni del dittatore), Lizzy Caplan e Timoty Simons, ed è diretto da Evan Goldberg.
Dalla Corea del Nord ha risposto il ministro degli Esteri, Ri Su-yong, il quale ha detto con un filo di ironia che “Poiché gli Usa diffondono accuse senza fondamento e ci diffamano proponiamo loro di svolgere un’inchiesta congiunta”. “Senza arrivare a ricorrere perfino alla tortura come ha fatto la Cia, abbiamo i mezzi per dimostrare che non abbiamo niente a che fare con questo incidente”, ha aggiunto.