Australia, Filippine e Usa pattuglieranno congiuntamente il Mar Cinese Meridionale in chiave anticinese

di Alberto Galvi

Australia e Filippine pattuglieranno in modo congiunto aree del Mar Cinese Meridionale rivendicate dalla Cina come proprie, dimostrando le loro capacità di contrastare una potenziale invasione. Circa 2mila membri del personale delle difese di Australia e Filippine hanno preso parte a esercitazioni di sbarco anfibio e assalto aereo insieme ai Marines degli Stati Uniti, un’iniziativa caldeggiata dal presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. fin da quando è entrato in carica l’anno scorso. Marcos ha detto che discuterà della continuazione delle esercitazioni con la sua controparte australiana, in occasione della visita di due giorni del primo ministro Anthony Albanese all’inizio di settembre.
I governi di Australia e Usa hanno espresso sostegno alle Filippine e forti preoccupazioni per le azioni delle navi della guardia costiera cinese.
Le esercitazioni congiunte sono avvenute in un contesto di rinnovate tensioni tra Manila e Pechino nel Mar Cinese Meridionale e hanno coinvolto truppe che arrivavano con veicoli d’assalto anfibi, con paracadute e a bordo di aerei Osprey statunitensi per assaltare una spiaggia. Due aerei da combattimento F-35 australiani hanno fornito supporto aereo ravvicinato e le navi da guerra australiane hanno messo in sicurezza le acque circostanti.
Washington difenderà le Filippine nel caso in cui le navi e gli aerei filippini si trovassero sotto attacco nel Mar Cinese Meridionale. La Cina ha avvertito gli Stati Uniti di non immischiarsi in quella che definisce una disputa puramente asiatica.
Filippine, Brunei, Malesia, Vietnam e Taiwan hanno rivendicazioni su alcune aree del Mar Cinese Meridionale.