Australia. Il controllo dell’immigrazione del paese non funziona

di Alberto Galvi

Il governo australiano ha dichiarato che l’apparato di controllo dell’immigrazione nel paese non funziona. La dilagante frode dei visti ha lasciato pressoché libero il traffico di esseri umani, compreso lo sfruttamento sessuale. La mancanza di personale ha inoltre consentito a bande criminali internazionali di trasportare vittime della tratta in Australia con false richieste di asilo o visti turistici che dovrebbero essere controllati e monitorati dal governo. Le bande poi costringono le vittime a prostituirsi.
Si stima che in Australia vi siano 15mila persone tenute in condizioni di schiavitù. Oltre alle donne costrette alla prostituzione, questo include i matrimoni forzati, così come i lavoratori nelle fabbriche, nei bar o nelle aziende di pulizie. Le false richieste di asilo consentono ai richiedenti di rimanere in Australia per un decennio con visti temporanei prima che i loro casi vengano affrontati. Anche i programmi di istruzione internazionale sono identificati come un terreno fertile per l’immigrazione e le frodi sui visti.
Il governo laburista australiano accusa la precedente amministrazione conservatrice di aver lasciato che il sistema migratorio cadesse in rovina. Da quando è salito al potere nel maggio 2022, il governo laburista ha cercato di riorganizzare il programma di immigrazione dell’Australia a seguito di un’impennata della migrazione post-pandemia, che ha portato a lunghi ritardi nell’elaborazione dei visti. Il leader dell’opposizione ed ex ministro dell’Immigrazione Peter Dutton ha affermato che sotto la sua guida erano stati cancellati i visti di oltre 6mila criminali, inclusi stupratori e altri autori di reati sessuali.
Il governo afferma che creerà una nuova divisione nel dipartimento degli Affari interni responsabile di una serie di funzioni di sicurezza nazionale e immigrazione, e che investirà circa 32 milioni di dollari in quattro anni per garantire l’integrità del sistema dei visti australiano. Come parte dei cambiamenti, il governo revisionerà il sistema australiano degli agenti migratori. Una minoranza di loro ha abusato del sistema.
In Australia più di un quarto della popolazione è nata all’estero, ma le rigide politiche di frontiera sono state apprezzate dagli elettori. Entrambi i principali partiti hanno sostenuto una politica di immigrazione decennale chiamata “Operazione Sovereign Borders”. Entro la fine del 2023 sarà pubblicata una revisione più ampia della migrazione, mentre il governo ha già aumentato i finanziamenti per l’elaborazione dei visti per alleviare un crescente arretrato.