di Giuseppe Gagliano –
Nonostante le pressioni internazionali per persuadere Israele a non invadere Rafah, città della Striscia di Gaza al confine con l’Egitto dove si sono rifugiati un milione e mezzo di palestinesi in condizioni miserrime, l’aviazione e l’esercito israeliani continuano a martellare obiettivi nella città per colpire Hamas. Le esplosioni continuano tuttavia a mietere vittime civili, in un drammatico conteggio che dal 7 ottobre è arrivato a oltre 34mila morti di cui un terzo bambini. Israele ha acquistato e dislocato nel deserto 40mila tende per rendere possibile l’evacuazione dei cittadini palestinesi di Rafah, cosa che dimostra in modo molto evidente l’intenzione di invadere Rafah.
Il 25 aprile sono stati effettuati cinque raid aerei sulla città palestinese determinando la morte di 6 persone di cui 4 bambini e un giornalista palestinese. I raid israeliani continuano a colpire anche le aree centrali e settentrionali della Striscia di Gaza. La motivazione politica e strategica di questa invasione è determinata dal fatto che questa città sarebbe la roccaforte di Hamas.