AUSTRALIA. Il governo Abbott introduce i droni contro l’immigrazione clandestina

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australiaL’Australia soffre il problema dell’immigrazione, nonostante un censimento del 2011 abbia mostrato che oltre un quarto dei 22 milioni degli abitanti è nato oltreoceano e che gli immigrati giunti nel paese tra il 2008 e il 2009 provengono da oltre 200 nazioni, per lo più nati in Nuova Zelanda (16,2 %), Regno Unito (13,6%), India (10,9%), Cina (10%) e Sud Africa (4,6%).
Ovviamente a creare fastidi a Camberra è l’immigrazione clandestina, ovvero i “boat-peolple” (12mila nel 2012), che arrivano a flotte dalla vicina Indonesia, terra di transito: già in luglio il premier Tony Abbott, in un’intervista radiofonica aveva affermato che “Le leggi internazionali prevedono che se un carico di persone è preso in custodia nelle acque di perlustrazione e salvataggio di un Paese quest’ultimo deve assumerne la responsabilità”, ovvero che la responsabilità della gestione degli immigrati spetterebbe a Giacarta, con la quale si era aperto un rude braccio di ferro.
Anche perché in occasione della campagna elettorale Abbott aveva promesso un programma di ritorni forzati verso il Paese di partenza, in particolare l’Indonesia.
La notizia di oggi è quella dell’intenzione del governo Abbott di dispiegare i droni da ricognizione per tutelare i suoi confini e i suoi interessi commerciali, pattugliare le coste ed individuare le imbarcazioni dei migranti provenienti dall’Indonesia.
La notizia è stata diffusa dalla Bbc, la quale ha specificato che i velivoli senza pilota che verranno impiegati saranno i Triton MQ-4C, di fabbricazione statunitense, con un’apertura alare superiore a quella di un Boeing 737, in grado di volare a 16mila metri per oltre 30 ore consecutive.