Brasile. 3.600 militari per contrastare la criminalità organizzata

di Alberto Galvi

Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ha dichiarato che invierà le forze armate per rafforzare la sicurezza in alcuni dei più importanti aeroporti, porti e confini internazionali del paese. Il Brasile mobiliterà 3.600 membri dell’esercito, della marina e dell’aeronautica per aumentare le pattuglie e monitorare gli aeroporti internazionali di Rio e San Paolo, nonché due porti marittimi a Rio e il porto di Santos di San Paolo.
La decisione arriva pochi giorni dopo che i membri di una banda criminale hanno appiccato il fuoco a dozzine di autobus a Rio de Janeiro, apparentemente come rappresaglia per l’omicidio del nipote del loro leader da parte della polizia. Il dispiegamento fa parte di un piano più ampio del governo che comprende l’aumento del numero delle forze di polizia federali a Rio, il miglioramento della cooperazione tra le forze dell’ordine e l’incremento degli investimenti in tecnologie all’avanguardia per la raccolta di informazioni.
Nelle ultime settimane le autorità statali e federali hanno affermato di voler reprimere la criminalità organizzata con un piano di vasta portata, i cui frutti potrebbero essere visti solo tra anni. Le misure annunciate fanno parte di un piano sviluppato da quando Lula è entrato in carica il 1 gennaio e sono il risultato di mesi di consultazioni con le forze di polizia, i funzionari locali e gli esperti di pubblica sicurezza.
L’ultima ondata di disordini a Rio è iniziata il 5 ottobre. Da allora è aumentata la pressione affinché i governi statale e federale del Brasile elaborassero un piano e dimostrassero di avere il controllo sulla sicurezza pubblica nella città. Il 9 ottobre il governo dello Stato di Rio ha inviato centinaia di agenti di polizia in tre dei quartieri a basso reddito della città.
La polizia di Rio ha ucciso il 23 ottobre Matheus da Silva Rezende, nipote del leader di una milizia. In risposta i criminali hanno dato fuoco ad almeno 35 autobus. La polizia federale di Rio ha dichiarato di aver arrestato un altro leader della banda e membri chiave della stessa organizzazione a Rio das Pedras e Barra da Tijuca, entrambi nello Stato di Rio. Inoltre hanno sequestrato diverse auto lussuose e antiproiettile, un immobile e denaro contante.
Negli anni ’90 sono emerse le potenti bande della città, originariamente composte da ex agenti di polizia, vigili del fuoco e militari che volevano combattere l’illegalità nei loro quartieri, ma più recentemente sono passati loro stessi al traffico di droga. Il governo sta provando a combattere la criminalità inviando le forze disponibili, ma le possibilità che tutto ciò non funzioni sono enormi. Si tratta di un piano di emergenza, come se fosse un problema sorto proprio ora, ma non lo è.