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Processo di impeachment in vista per la presidente brasiliana Dilma Rousseff: dopo il voto della Camera del 17 aprile (67 voti a favore, 137 contrari e 7 astensioni) e del Senato in prima seduta il 12 maggio (55 a favore e 22 contrari), oggi è arrivato il via libera definitivo della Camera alta, in seconda seduta, con 59 voti favorevoli e 21 contrari. Ci sono volute 15 ore di discussione perché venisse approvata la relazione del senatore Antonio Anastasia, che ha dato il via libera alla procedura di destituzione.
Rousseff, che è stata sospesa dalle sue funzioni il 12 maggio, è accusata di aver falsificato i conti dello Stato per far vedere un buon andamento dell’economia che in realtà non c’era, il tutto a scopo elettorale. In realtà la presidente brasiliana è rimasta impigliata nel gravissimo scandalo Petrobras, per il quale sono saltate le teste di dirigenti e uomini chiave della politica del paese, per quanto nei suoi confronti non sia ancora stata formulata un’accusa precisa.
Lo stesso Parlamento non è tuttavia un esempio di candore, dal momento che il 30 per cento dei parlamentari è inquisito, mentre il 10 per cento ha subito condanne.
L’apertura del processo di impeachment si terrà in Senato il 25 agosto, quattro giorni dopo la chiusura delle Olimpiadi, e si dovrebbe arrivare al voto finale il 2 settembre.
In caso di destituzione di Rousseff sarà Michel Temer, vicepresidente e al momento vicario, ad assumere la presidenza del paese.
Temer, leader del Pmdb, era alleato di Rousseff fino agli inizi di quest’anno, ma poi ha ritirato il suo partito dalla maggioranza; anche lui è indagato per l’affaire Petrobras.
