Bulgaria. Elezioni parlamentari: i risultati mostrano che non c’è stato un vincitore assoluto

di Alberto Galvi

I risultati delle elezioni parlamentari del 2 aprile in Bulgaria mostrano che non c’è stato un vincitore assoluto, e i partiti sono ora alla ricerca di una coalizione di maggioranza. L’affluenza alle urne è stata del 40 per cento. I risultati potrebbero influenzare la posizione della Bulgaria sulla guerra della Russia in Ucraina.
La coalizione bipartitica di GERB-SDS (Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria-Unione delle Forze Democratiche), guidata dall’ex primo ministro Boyko Borissov, è arrivata prima, a seguire la coalizione riformista filo-occidentale PP-DB (Continuiamo il cambiamento-Bulgaria democratica), Rinascita, DPS (Movimento per i Diritti e le Libertà) e Partito Socialista Bulgaro..
PP e GERB condividono posizioni pro-europee, pro-NATO e un forte sostegno all’Ucraina. Entrambi i probabili vincitori hanno votato lo scorso novembre per fornire all’Ucraina aiuti militari. Dopo aver votato, Borissov ha affermato che un governo stabile in Bulgaria è l’unica via d’uscita dalla crisi. Petkov ha guidato il governo bulgaro formato da una coalizione di quattro partiti tra dicembre 2021 e agosto 2022.
Il PP e il suo alleato, Bulgaria Democratica, hanno promesso di non collaborare con GERB e il suo leader, accusando il partito di aver della corruzione. Borissov ha negato l’accusa. Nonostante le loro posizioni politiche simili, la formazione di una coalizione tra le due forze politiche non è scontata.
Questa potrebbe essere l’occasione storica per GERB e PP di riportare il paese al posto e al ruolo che si è guadagnato all’interno dell’Europa e della NATO. C’è una pressione da parte dei partner della Bulgaria nell’Unione Europea e all’interno della NATO per creare una maggioranza parlamentare e un governo funzionale.
Entrambe le forze politiche trarrebbero vantaggio dall’adesione alla coalizione di governo, che consentirebbe al GERB di ripristinare la propria legittimità dopo le massicce proteste del 2020 contro la corruzione del governo di Borissov.
Se i due partiti principali non riusciranno a formare una coalizione, il presidente bulgaro Rumen Radev avvierà un governo provvisorio e programmerà un’altra tornata elettorale. La legge bulgara prevede un totale di tre tentativi per formare un governo di maggioranza, che richiede almeno 121 parlamentari nell’Assemblea nazionale da 240 membri.