Cambogia. Il partito di opposizione Candlelight è stato escluso dalla corsa elettorale

di Alberto Galvi

Il partito di opposizione cambogiano Candlelight Party non parteciperà alle prossime elezioni generali, il che significa che il primo ministro Hun Sen si presenterà incontrastato alle urne. Il Consiglio costituzionale della Cambogia, che lo scorso 25 maggio ha ascoltato l’appello del partito, ha stabilito che la decisione del NEC (Comitato elettorale nazionale) di impedire all’opposizione di candidarsi alle elezioni di luglio era valida. La decisione è stata definitiva.
Il Candlelight Party è stato squalificato per un tecnicismo di registrazione, ovvero perché era stato presentato un documento fotocopiato piuttosto che una copia originale.
I leader del Candlelight Party si incontreranno per decidere i loro prossimi passi. Molti membri e sostenitori del partito di opposizione cambogiano sono fuggiti in esilio all’estero, spesso condannati in contumacia, alcuni di persona, in processi di massa in cui sono stati accusati di tradimento e collusione con stranieri per rovesciare Hun Sen.
Hun Sen è un ex comandante militare del movimento comunista ribelle Khmer Rossi, detiene effettivamente il potere in Cambogia dal 1985 e ha regolarmente scatenato ondate di repressione contro i rivali politici; attualmente sta preparando suo figlio a prendere il potere quando si ritirerà.
Il figlio maggiore del leader cambogiano Hun Sen è stato ufficialmente promosso al grado di generale a quattro stelle, per succedere a suo padre. Manet è già stato anche vice comandante in capo delle forze armate reali cambogiane e comandante dell’esercito reale cambogiano.
Hun Sen ha sostenuto pubblicamente Hun Manet per guidare il governo in futuro. Hun Manet è stato ufficialmente sostenuto dal partito al governo CNRP (Cambodia National Rescue Party) come futuro primo ministro.
I leader dell’opposizione hanno invitato i governi stranieri a non riconoscere il governo di Hun Sen a meno che non si tengano elezioni generali credibili, in particolare le nazioni firmatarie degli Accordi di Parigi che hanno posto fine alle principali ostilità nella sanguinosa guerra civile della Cambogia nel 1991.