Canada. Il governo Trudeau si prepara al voto tra episodi di corruzione, riforme e accordi commerciali

di Alberto Galvi –

Il Canada in vista delle prossime elezioni legislative di ottobre sta attraversando un periodo di crisi politica. Dopo le ultime riforme liberali sull’immigrazione e la liberalizzazione della cannabis che hanno riscosso consenso da parte degli elettori, il governo canadese deve affrontare le conseguenze di una vicenda di corruzione che ha coinvolto i suoi stessi membri e le difficili trattative commerciali con Stati Uniti, Cina e altre organizzazioni regionali.
Il governo candese ha perso consensi nelle ultime settimane perché è stato sommerso dagli scandali che hanno coinvolto due ministri Wilson-Raybould e Philpott e lo stesso presidente del paese Justin Trudeau. Lo scorso 12 febbraio Jody Wilson-Raybould dopo che si è dimessa, ha testimoniato davanti al Comitato di giustizia del Parlamento. La vicenda era iniziata lo scorso gennaio, quando l’intervento del ministro avrebbe dovuto favorire la più grande impresa di costruzione del paese, la SNC-Lavalin e far decadere le accuse su di lei. Le tangenti presunte offerte dalla società canadese ad alti funzionari del regime libico di Gheddafi tra il 2001 e il 2011 riguardano circa 36 milioni di dollari.
La SNC Lavalin con sede nel Quebec, impiega 9 mila persone in Canada e 50 mila persone in molte parte del mondo. L’azienda sperava nell’intervento del ministro per beneficiare di una nuova legge che gli avrebbe permesso di evitare di prendere una grossa multa o peggio una condanna penale con la quale non sarebbe stata più in grado di ottenere contratti pubblici in Canada per 10 anni portando ad una perdita di voti il LP, visto il rischio di licenziamento di centinaia di operai.
Il 4 di marzo si è invece dimessa per lo stesso scandalo ma per ragioni etiche il ministro Jane Philpott, presidente dell’Agenzia del Tesoro del Canada, e più volte ministro del governo liberale. Le dimissioni dei due ministri furono seguite da quelle del consigliere di Trudeau, Gerald Butts. In seguito a questi scandali il LP (Liberal Party) si trova sotto nei sondaggi rispetto al CP (Conservative Party) di Andrew Scheer e questo potrebbe essere determinante in vista delle prossime elezioni di ottobre. Nel frattempo il leader dell’opposizione Scheer, ha chiesto le dimissioni di Trudeau.
L’attuale crisi politica non può cancellare le riforme approvate in questi anni dal governo liberale che rendono il Canada uno dei paesi più tolleranti al mondo. La legge più significativa in tal senso, è quella che facilita l’ingresso dei migranti meglio preparati necessari per molti lavori. Il Parlamento canadese ha annunciato nel 2018 il suo piano per far integrare nel paese oltre un milione di immigrati nei prossimi 3 anni. Un’altra legge importante è quella sulla legalizzazione della marijuana. La legge è federale, ma ogni provincia canadese può decidere se aggiungere o meno ulteriori norme su questa materia purchè non entrino in contrasto con la legge principale del paese.
Lo scandalo che ha coinvolto il governo canadese potrebbe delegittimare in parte Trudeau in vista della ratifica dell’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti in sede USMCA (US-Mexico-Canada Agreement). Vi sono ancora ostacoli alla revisione dell’accordo commerciale nordamericano e le tariffe statunitensi per l’acciaio e l’alluminio rimangono in vigore. Inoltre l’aumento delle esportazioni canadesi verso la Cina sono state messe in dubbio a causa della disputa sul caso Huawei. L’arresto in Canada della Chief Financial officer di Huawei, Meng Wanzhou, ha portato ad una crisi diplomatica tra la Cina e il Canada.
Lo scorso luglio Justin Trudeau aveva aumentato il numero dei membri del governo, portando a 34 il numero dei ministri. Questa decisone fu presa al fine di evitare che le tensioni internazionali sul commercio globale che vedono le due superpotenze Cina e Stati Uniti contrapporsi, potessero coinvolgere le scelte di politica economica del Canada. Ricordiamo che la Cina è a favore di politiche liberiste, mentre gli Stati Uniti sono a favore di politiche protezioniste. Il governo Trudeau ha inoltre riorganizzato i ministeri al fine di ottenere i migliori accordi commerciali con i paesi membri dei seguenti mercati regionali: l’USMCA, il TPP (Trans-Pacific Partnership) il Mercosur e l’EU (European Union). Se il governo Trudeau dovesse fallire questi appuntamenti internazionali, il governo potrebbe avere delle ripercussioni al momento del voto.
Trudeau deve ora cercare di risolvere lo scandalo in cui è coinvolto a causa della società SNC-Lavalin anche se il governo per ora non rischia di cadere con un voto di sfiducia visto che ha la maggioranza in Parlamento, a meno che i membri del suo stesso partito non votino contro. Il problema invece aumenta in vista delle prossime elezioni legislative di ottobre.
Le prime avvisaglie di una possibile sconfitta alle prossime elezioni sono già arrivate lo scorso ottobre nella provincia del Quebec, quando aveva vinto il partito di centrodestra CAQ (Coalition Avenir Quebéc) sconfiggendo il PLQ (Parti Libéral du Québec). La maggior parte degli analisti sostiene che comunque l’attuale presidente verrà rieletto visto le buone condizioni economiche in cui versa il paese anche se è prevista quest’anno una crescita economica più bassa.