Capo Verde. Fonseca vince un nuovo mandato

di Rodolfo Kiran –

fonseca-jorge-carlosCon le elezioni presidenziali dello scorso 2 ottobre si chiude uno degli anni elettorali più importanti nella storia dell’ex colonia portoghese, iniziato idealmente il 20 marzo quando la popolazione capoverdiana è stata chiamata alle urne per il rinnovo del parlamento nazionale.
Il voto presidenziale non ha fatto altro che riconfermare la forte popolarità del Movimento per la Democrazia (MFD), capace di esprimere candidati credibili e sottrarre democraticamente al Partito Africano per l’Indipendenza di Capo Verde (PAICV), le più importanti cariche istituzionali del paese, quali la presidenza del paese e la guida dell’esecutivo.
Nella cronaca dei fatti il voto di ottobre ha portato alla facile riconferma del presidente della repubblica uscente Jorge Carlos Fonseca, che con oltre il 70% delle preferenze è riuscito a migliorare la propria performance elettorale del 2011 (dove al primo turno ottenne il 37% dei voti al primo turno e il 54% al secondo). Un risultato che, sebbene mai messo in discussione sin dalla vigilia, sorprende per l’ampio margine con cui è stato ottenuto, con il principale candidato indipendente, quali l’anziano leader per del movimento di indipendenza dai portoghesi, Albertino Graca fermo al 23%, e riuscendo a d evitare il ricorso al ballottaggio.
La forte affermazione personale e politica di Fonseca ha avuto un indiretto sostegno dal fallimento del progetto politico del PAICV, che in quindici anni di potere quasi continuativo non è riuscito a mettere in campo politiche economiche adeguate per fronteggiare l’elevato tasso di disoccupazione (16% che arriva al 32% tra i giovani) e l’alto debito pubblico al capo-verde-mappa-grandelimite della sostenibilità e in continua crescita (stimato per l’anno corrente dal Fondo Monetario Internazionale al 126% del PIL).
Un tracollo politico mal metabolizzato che si è tradotto nell’incapacità ad esprimere un proprio candidato alla presidenza del paese.
Archiviati i risultati delle urne, si apre adesso la sfida più difficile per il MFD realizzazione delle promesse fatte in campagna elettorale. Essendo Capo Verde un paese dalla forte urbanizzazione (con un tasso pari al 65% della popolazione), l’obiettivo primario rimane la creazione di posti di lavoro, per evitare sul nascere problemi sociali.
Un aiuto potrebbe arrivare da una ripresa economica dell’Europa da cui il paese rimane fortemente dipendente, questa di fatti andrebbe a sostenere il settore turistico nazionale e il livello delle rimesse dei molti espatriati in Francia e Portogallo che contribuiscono per oltre il 10% al PIL nazionale.
Un scommessa in cui in gioco non c’è solamente la capacita di governo del MFD, oppure la possibilità di una riconferma del partito alla testa delle istituzioni nazionali tra cinque anni, ma il futuro di tutto Capo Verde.