Iraq. al-Abadi chiede ai turchi di andarsene. Yildirim, ‘non importa cosa dice Baghdad’

Notizie Geopolitiche

yildirimLa Turchia non ritirerà le sue truppe dall’Iraq, come chiesto dal premier iracheno Haider al-Abadi: l’ennesimo scontro sulla presenza, voluta e ricusata a giorni alterni, dei militari turchi nel territorio iracheno è stata provocata dal voto del parlamento di Ankara di proroga della missione militare senza che a Baghdad fosse chiesto nulla, ma soprattutto dalla frase di tre giorni fa del presidente turco Recep Tayip Erdogan secondo il quale “Dopo che Mosul sarà stata liberata dal Daesh, solo arabi sunniti, turcomanni e curdi sunniti vi rimarranno”.
Oggi in Iraq vi sono 2mila militari turchi perlopiù presso la base di Bashiqa, non lontano da Mosul, dove hanno avuto il compito di addestrare i militari iracheni, ma è palese il desiderio di tutte le forze presenti nel paese mediorientale di prendere parte alla battaglia per la presa di Mosul, che dovrebbe avere luogo a breve.
al-Abadi non ha nascosto di “temere che l’avventura turca possa turchia carri armati grandetrasformarsi in una guerra regionale”, mentre il parlamento iracheno ha chiesto l’invio di una nota ufficiale all’ambasciata turca in cui si parla apertamente di “forze di occupazione”.
Il premier turco Binali Yildirim ha ribattuto in occasione di un’intervista che “Non importa cosa dice il governo iracheno a Baghdad, la presenza turca resterà lì per combattere il Daesh e per impedire qualsiasi cambio forzato della composizione demografica nella regione”. “Non è diritto del governo iracheno – ha aggiunto – parlare in questo modo. Quando le truppe di 63 Paesi si trovano là, non c’è ragione per focalizzarsi sulla presenza turca”.