Cecenia. Decine di gay incarcerati, due morti a seguito delle torture

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Nella Cecenia di Vladimir Putin e del suo governatore Ramzan Kadyrov è in corso da 10 giorni una dura repressione nei confronti della comunità gay. In almeno 40 persone ritenute omosessuali sono state arrestate e detenute illegalmente, e l’associazione per i diritti delle persone gay e trans, Lgbt Network, ha denunciato che due individui ritenuti dalle autorità come omosessuali sono stati torturati fino alla morte dalla polizia.
Igor Kochetkov, presidente di Lgbt Network, ha reso noto di sapere che “gli arresti sono compiuti dagli agenti delle forze dell’ordine e che le persone sono detenute ad Argun”, dove viene impedito loro “di allontanarsi e di lasciare o comunque di ricorrere alla giustizia, tanto che sono stati portati via loro i documenti e vengono continuamente minacciati di ritorsioni nei loro confronti o in quelli dei loro famigliari. Li costringono a firmare moduli in bianco”.
Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, ha denunciato che “Molte persone gay e trans sono ancora traumatizzate dalla purga del 2017, in cui decine di gay vennero sequestrati, torturati e anche uccisi. La notizia che le autorità hanno ripreso la persecuzione è agghiacciante”.